Nuova scossa: paura e crolli, 245 le vittime

Finora si sono registrate quasi 300 scosse di assestamento. L'ultima stamani alle 6,25, magnitudo 3,7 della scala Richter. Ieri sera una potentissima alle 19,42 (guarda il video) 5.3 gradi e un'altra alle 23,30 (3,2). Crolli ovunque: a l'Aquila giù la basilica delle Anime Sante e le mura. Chiuso il centro storico. Finora i morti sono 245, 17mila senza casa, circa mille i feriti, 100 sono gravi. La procura apre un'inchiesta per disastro colposo. Video: i soccorsi. Foto: risveglio nelle tendopoli

Nuova scossa: paura e crolli, 245 le vittime

L'Aquila - Nuove scosse, nuovi crolli, ancora paura e triste conta delle vittime. Erano sotto le macerie. Sono allineati nelle bare dell'hangar della guardia di finanza adibito a obitorio. Per ora sono 245 le persone che hanno perso la vita nel terremoto di ieri. Si scava ancora a L'Aquila e nei paesi vicini. A mani nude, dove si pensa ci possa essere ancora qualche superstite. Il lavoro di vigili del fuoco e volontari ha consentito di salvare 152 persone rimaste intrappolate dopo le violenti scosse sismiche. Si lavora invece con piccole ruspe per spostare detriti e macerie dai centri storici e dalle vie di comunicazione.

Nuova forte scossa, nessuna vittima Stamani alle 6,25 l'ultima scossa, magnitudo 3,7. Ieri sera altre due, l'ultima verso le 23 e 30, preceduta da quella delle 19.42. Nuovi crolli sono stati segnalati un po' dappertutto nei centri vicino all’Aquila. In città tutti gli ingressi al centro storico sono stati chiusi in via precauzionale. Ne dà notizia il sindaco, Massimo Cialente.

Paura per le nuove scosse Passata la prima notte dopo il terremoto proseguono le scosse di assestamento. E in serata, alle 19,42, ecco un'altra potentissima scossa sismica: di magnitudo di 5.3 gradi della scala Richter (seguita alle 23.30 da un'altra di 3,2). L’epicentro sempre nell'Aquilano: tra San Panfilo d’Ocre, Sant’Eusanio Forconese, Fossa. E' durata diversi secondi ed è stata avvertita anche lontano dall’epicentro del primo sisma. La nuova scossa di terremoto è stata avvertita distintamente anche a Roma. Si segnala il crollo della chiesa delle Anime Sante in piazza Duomo. La cupola della chiesa era già parzialmente crollata. Crollata anche la palazzina, già pericolante, dove erano sistemati i serbatoi idrici alla stazione ferroviaria. E la scossa ha provocato diversi crolli di cornicioni, balconi, solai e tetti degli edifici che erano già precedentemente danneggiati. Per diversi minuti sono saltate i collegamenti di telefonia mobile e c’è stato un black out dell’illuminazione pubblica. In frantumi anche diverse porzioni delle mura che cingono L’Aquila in seguito alla scossa di terremoto che poco prima delle 20 ha colpito il capoluogo abruzzese. Sulla strada ci sono grandi frammenti delle pietre che componevano le mura
La forte scossa è stata avvertita anche a Roma dove un uomo di 76 anni è morto questa per arresto cardiaco in seguito allo spavento. L'anziano, cardiopatico già sottoposto in passato a intervento chirurgico al cuore, si trovava nella propria abitazione in via Ingrassia, nel quartiere Monteverde. La scossa è stata avvertita anche nel resto del centro Italia.

Crolli anche nel circondario Vengono segnalati crolli di edifici anche in diversi paesi del circondario dell’Aquila, in particolare nelle frazioni di Picenze, Petogna e Villa di Barisciano dove si sono viste nuvole di polvere levarsi dai paesi. A Onna, la piccola frazione dell’Aquila già "cancellata" dal precedente sisma, si stanno registrando nuovi crolli. "Sono venuti giù altri edifici - spiegano i vigili del fuoco raggiunti telefonicamente - ma le persone sono tutte al sicuro: il paese è stato sigillato, non entra nessuno. Le nostre squadre stanno cercando di recuperare alcune masserizie, ma ci siamo allontanati subito e anche noi siamo in zona sicurezza". 

Studenti morti "Morti i quattro studenti sotto le macerie della casa dello studente. È una tragedia". Lo ha detto Ferdinando Di Orio, rettore dell’università dell’Aquila. "Mi hanno comunicato che i quattro ragazzi della casa dello studente, quelli ancora rimasti sotto, di fatto sono deceduti, devono trovare il modo di recuperarli - ha detto -. È una tragedia: pensare a degli studenti che muoiono così è una sofferenza, mi creda, indicibile. E poi un ospedale inaugurato nel 1999 è clamoroso che sia così in difficoltà. Stiamo pagando un prezzo altissimo". Erano gli ultimi quattro dispersi nel crollo totale della palazzina che ospitava la residenza universitaria.

Due fidanzati I corpi di due giovani fidanzati entrambi di 23 anni, sono stati recuperati in serata da una casa crollata in viale Duca degli Abruzzi, vicino al centro storico dell’Aquila. I due giovani studiavano nell’università del capoluogo abruzzese. Il ragazzo, Lorenzo Cinì, di Montorio al Vomano (Teramo), era un componente della squadra di pallavolo della cittadina teramana, che milita nella serie B. Giocava nel ruolo di palleggiatore. La sua fidanzata si chiamava Arianna Pacini. La loro identità è stata resa nota da un amico che ha assistito al recupero dei corpi.

La terra trema Alle 11,28 una di magnitudo 4,7 della scala Richter. Dopo la scossa del 6 aprile alle 3,32 sono state registrate finora più di 280 repliche. Due nuove scosse di terremoto sono state avvertite all’Aquila intorno alle 11,28. La più forte, di 4,7 Richter, è stata sentita anche a Roma. L’epicentro è stato rilevato tra l’Aquila, Collimento e Villa Grande. A una prima scossa ne è seguita una seconda, a distanza di circa un minuto. Sono caduti alcuni muri pericolanti e calcinacci e cornicioni dai palazzi. Ci sono state scene di panico tra le persone che hanno trascorso la notte nelle auto sotto le proprie abitazioni. Due edifici sono crollati a Pettino, poco distante dalla scuola della guardia di finanza che è la sede del centro di coordinamento soccorsi per l’emergenza. Il crollo è avvenuto con la scossa più forte. Da quanto riferiscono fonti dei vigili del fuoco non risulta al momento che vi fossero persone nelle due palazzine crollate. 

Inchiesta della procura Indaga per disastro e omicidio colposo la procura dell’Aquila, che ha aperto un fascicolo contro ignoti sul terremoto che la notte tra il 5 e il 6 aprile ha devastato la provincia del capoluogo abruzzese, facendo (finora) 228 vittime. L’apertura dell’inchiesta costituisce un atto dovuto. E si tratta di un fascicolo a carico di ignoti. "Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti" ha detto il procuratore Alfredo Rossini.

Il bilancio delle vittime I morti sono 325, secondo l'ultimo bilancio del centro di coordinamento dell'Aquila. Sono 213 le vittime identifcate, a 15 corpi non si è ancorta riusciti a dare un nome. Al momento risultano anchecirca mille feriti, di questi 100 sono gravi. Sarebbero 17mila gli sfollati. A quasi 30 ore dalla scossa di terremoto che ha colpito la provincia dell'Aquila continua a cambiare il bilancio di vittime e sopravvissuti. Per gli uomini dei soccorsi, è una corsa contro il tempo. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. La giovane deve la propria vita a un colpo di fortuna: era a letto quando il palazzo di quattro piani dove viveva si è sbriciolato e le travi di cemento armato che sono cadute le si sono fermate a pochi centimetri dal corpo. Più tardi, sempre all'Aquila è stata salvata un'altra studentessa ventenne, Eleonora: per 42 ore è rimasta intrappolata in una nicchia fra i pilastri di cemento crollati. E' vivae se la caverà.

Gli sfollati Il presidente dell'Abruzzo Gianni Chiodi, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi tra governo, Regioni ed enti locali ha ringraziato per il lavoro straordinario svolto il governo, la protezione civile e tutte le Regioni. "Avremo 25 mila persone (poi in serata il coordinamento ha parlato di 17mila, ndr) - ha detto - che non potranno rientrare a casa, un evento senza precedenti. Ma gli abruzzesi sono persone forti, più forti del terremoto. Se continueranno gli sforzi comuni - ha concluso il governatore - tutti gli italiani dimostreranno di essere più forti del terremoto".  

I soccorritori in campo Va avanti a pieno ritmo la macchina della protezione civile che conta sul posto 7 mila unità, comprese anche le forze armate e le forze dell’ordine. "Entro oggi - ha affermato il vice capo dipartimento Marta Di Gennaro - saranno piantate 7 mila tende e nei prossimi giorni saranno garantiti 40 mila posti letto. "Agli sfollati -  ha spiegato Di Gennaro- sono stati distribuiti 18.000 pasti caldi e la possibilità di essere ricoverati in tende o negli alberghi lungo la costa adriatica. Anche chi ha preferito rimanere nelle vicinanze - ha concluso - dormendo nelle proprie automobili, ha ricevuto assistenza". La protezione civile sconsiglia l’invio di materiale solidale dal momento che le squadre di assistenza usano del materiale collaudato e consiglia invece di far riferimento ad altri canali di aiuto, già avviati.

Controlli sugli edifici Saranno attivate domani oltre 200 squadre di tecnici che effettueranno dei sopralluoghi nelle abitazioni e negli edifici pubblici colpiti dal terremoto. Per quanto riguarda le abitazioni, se nel corso del sopralluogo non venissero rilevati danni, potrebbe essere data alle famiglie l’autorizzazione a rientrare. Lo ha detto Natale Mazzei dell’ufficio emergenze della protezione civile.

Le squadre compileranno delle schede, ha spiegato Mazzei, e a fine giornata verranno analizzate e il risultato comunicato. Per quanto riguarda gli aiuti delle Regioni, Mazzei ha sottolineato che "non c’è stata nessuna gara a chi donava di più, ma un bell’esempio di condivisione" tra gli enti.

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