Il Comune sbandiera labbattimento dellici, ma si scopre che è solo per chi affitta a canoni agevolati, a Onlus o a nuove imprese artigianali nel centro storico. Poi, sotto sotto, dice che aumenterà le tasse ai ricchi per toglierle ai poveri. passato Carnevale però, la Sindaco in calzamaglia e faretra non regge e scopre di avere poche frecce al suo arco. Perché se dalladdizionale Irpef vengono esentati i redditi al di sotto dei diecimila euro lanno (circa 30mila genovesi), tutti gli altri passano dallo 0.47 al 7 per cento. Qualcosa come sette euro in più ogni mille pagati di tasse da ogni cittadino, spiega lassessore al Bilancio Francesca Balzani. Che giustifica anche laumento con la necessità di coprire un buco da 56 milioni trovato in eredità dalla precedente giunta di Beppe Pericu.
Il resto del bilancio non prevede grandi sconvolgimenti. Lassessore sottolinea il fatto che non vengono ritoccate le tariffe né i servizi, così come alla cultura sono stati stanziati gli stessi fondi dellanno passato. Di fatto il giochino delle tasse alzate al 90 per cento dei genovesi comporterà maggiori entrate per 15 milioni di euro e occorre persino ringraziare perché, parole dellassessore, «laumento delladdizionale è inferiore di un punto rispetto a quello che mi si era prospettata come unica via duscita solo sei mesi fa, e prevede unesenzione per le fasce più deboli».
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