da Roma
Chi lo conosce dagli anni di Publitalia e lo ha seguito nella trasvolata del 94 dalle parabole di Cologno Monzese agli scranni di Montecitorio di dubbi ne ha ben pochi. Perché, come spiegava ieri Tremonti al Foglio, «Berlusconi è diverso dalla politica convenzionale, ma sempre calcolato». Insomma, per usare le parole di uno di fedelissimi che da manager sè fatto politico, «il Cavaliere spariglia lucidamente» con «lobiettivo di prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno». Daltra parte, lex premier ha ripetuto più volte di non vedere allorizzonte - «almeno nel breve periodo» - la possibilità concreta di andare alle urne. E non ha mai fatto mistero di una convinzione: «Se ben interpretata, la strategia dello stand by è la migliore. Tanto nellUnione fanno tutto da soli». Insomma, lobiettivo è aspettare e ottimizzare la rendita di posizione.
Così, le accelerazioni del Cavaliere vanno lette anche sotto questa lente. Sia quelle pubbliche, come quando a febbraio incoronò Fini principe ereditario del futuro partito unitario, che quelle private affidate a conversazioni informali con i suoi parlamentari o con qualche direttore di giornale. Come le lodi sperticate per la Brambilla o i ragionamenti sulla necessità di ridisegnare Forza Italia che nella testa di Berlusconi - difficile dargli torto - resta «un contenitore» di un consenso che è suo e di nessun altro. Nel primo caso si agitarono le acque della Lega, nel secondo ha dato il via a una sorta di autocoscienza interna a Forza Italia, con prime e seconde file del partito tutte a preoccuparsi dellascesa della Brambilla. Al punto che Bondi e Vito lhanno voluta anche a una riunione del gruppo parlamentare della Camera, tanto per cercare di «regolarizzare» la questione e riassorbirla nel partito. Senza successo se ancora martedì sera duellava a Ballarò con il seguente sottopancia: «Presidente Circoli della libertà». Con tanto di foltissimo capanello di deputati azzurri che ieri in Transatlantico dissertavano su chi fosse andato peggio tra lei e Soru.
Qualcuno in Forza Italia sostiene che lanciato il sasso, Berlusconi si diverta poi a vedere leffetto che fa. Di certo cè che il Cavaliere sta ragionando a 360 gradi e tenendo tutte le porte aperte. Perché se la strategia è quella dellattesa, confidava a un parlamentare nei giorni scorsi, «la situazione resta fin troppo fluida». Con il successo siciliano ormai alle spalle, infatti, cè da guardare avanti alla seconda tornata amministrativa del 27 e 28 maggio ma pure a come si assesterà dallaltra parte il Pd e che fine faranno il ddl sul conflitto dinteressi, la Gentiloni e infine il referendum sulla legge elettorale. Insomma, secondo il leader di Forza Italia, «cè spazio per tutto».
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