La malattia emorroidaria, più nota semplicemente come emorroidi, è solamente «la punta di un iceberg» sulla cui causa è doveroso ragionare, poiché è sulla sua natura venosa che devono concentrarsi le nostre riflessioni. Le emorroidi, ossia la dilatazione di vasi venosi della regione anale, sono infatti conseguenza di una stasi cronica di variabile grado e, soprattutto negli stadi più avanzati, le uniche soluzioni terapeutiche sembrerebbero la chirurgia o altre terapie «demolitive» - come il laser - in grado di asportare fisicamente i tessuti danneggiati. Per quanto efficaci, questi tipi di interventi risultano comunque invasivi e molto spesso i pazienti si dimostrano restii a sottoporsi a tali cure. Il dottor Marco Cosimi, specializzato in Chirurgia vascolare, ha però messo a punto uninnovativa soluzione terapeutica che sfrutta la capacità locale di rigenerazione dei tessuti malati. «La terapia che abitualmente adotto - spiega lo specialista - consiste nelliniettare nella zona interessata una soluzione di salicilato di sodio, un principio attivo sclerosante in grado di produrre una potente azione stimolazione delle cellule staminali, rigenerando i tessuti». Lefficacia di questo metodo alternativo è già stata confermata da numerose e affermate pubblicazioni medico-scientifiche dimportanza internazionale, che testimoniano ampiamente come questa terapia raggiunga gli stessi obiettivi delle cure più tradizionali.
«A differenza delle usuali scleroterapie, però - chiarisce Marco Cosimi, vero pioniere di questa cura - non avviene la chiusura dei vasi venosi emorroidari trattati, ma il rimodellamento dellarchitettura venosa e il rafforzamento stabilizzato della loro parete vasale. E preservare e mantenere la funzionalità delle vene senza chiuderle permette al corpo di recuperare più facilmente larmonia dei processi fisiologici». Inoltre, lintervento che il dottor Cosimi pratica da più di sei anni risulta decisamente meno invasivo per il paziente rispetto a quelli tradizionali e non è nemmeno necessaria la sedazione, in quanto con un ago sottilissimo si infiltrano localmente pochi millilitri di Lidocaina 1%, un anestetico presente anche nelle creme per la terapia emorroidaria. Nel decorso post-operatorio, infine, il degente dovrà soltanto assumere una o due compresse di antidolorifico per via orale e solo per pochi giorni successivi allintervento.
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