Nuova Zelanda, disoccupati al Mondiale in cerca di un contratto

Non hanno uno straccio di lavoro da almeno sei mesi, ma non ricordatelo al loro allenatore che al riguardo è permaloso come pochi e li considera insostituibili. La Nuova Zelanda, avversaria degli azzurri, si presenta in Sudafrica scambiando la Coppa del Mondo per un ufficio di collocamento. Dei 23 atleti convocati dal ct Herbert addirittura in cinque non possono sfoggiare un contratto. Problemi anagrafici, e in alcuni casi anche di carenza tecnica, li stanno intrappolando ai margini del calcio giocato. Herbert però vanta nei loro confronti un debito di gratitudine: i cinque soldatini fedelissimi erano in campo nella sfida col Bahrein, quella che ha regalato agli All Whites la qualificazione al torneo iridato dopo 28 anni di fallimentari tentativi. «Ci hanno portato fin qui con la loro determinazione, lasciarli a casa sarebbe stato un delitto», ha confidato alla stampa di Wellington dopo le critiche piovute sul suo capo. Il tecnico si fida della loro esperienza internazionale, retaggio di qualche comparsata in alcuni club europei da banlieue del calcio. David Mulligan, Simon Elliott, James Bannatyne, Ivan Vicelich e Jeremy Brockie considerano Johannesburg la città del riscatto, l'eldorado della pedata, ma anche una sorta di singolare centro per l’impiego.
Per Mulligan, 28enne esterno sinistro di centrocampo, sei mesi di inattività non sono certo un biglietto da visita da esibire con fierezza, ma quei gol in stile Nedved nel corso delle qualificazioni sembrano una garanzia che va oltre un pezzo di carta con firma in calce. Lo stesso discorso vale per l'attempato Elliott, classe 1974, frangiflutti di centrocampo e fedelissimo di Herbert nonostante la bocciatura di Roy Hodgson nel Fulham. Un altro 36enne, il portiere Bannatyne, gioca ormai a pallone solo in nazionale. Ma più che un attestato di stima la sua presenza in Sudafrica è dettata dalla modestia dei colleghi Mark Paston e Glen Moss. Penuria che risale fin dai tempi di Spagna ’82, quando tra i pali ci finì il saltimbanco Van Hattum. Il 34anne Vicelich tiene stretta la carta d'imbarco solo per il curriculum che rammenta trascorsi nei quartieri periferici del campionato olandese.

Discorso a parte per il 22enne bomber (dalle polveri bagnate) Brockie, scelto da Herbert solo perché il club che lo vorrebbe tesserare, i Newcastle Jets, apprezzerebbe vederlo all'opera in Coppa del Mondo prima di prendere una decisione finale.

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