Nuove divise e corsi d’inglese I taxi di Expo pronti a partire

Il marchio Milano approda sui 5mila taxi milanesi. Non solo, il restyling che investirà dall’anno prossimo le auto bianche partirà dalle contestate divise - che in realtà si ridurranno a una maglietta o un cappellino con un marchio - per arrivare alle vetture, che saranno identificate da un marchio specifico, corsi di lingua inglese e incentivi per la conversione delle vetture ecologiche. Si chiama Taxi Milano il progetto per la «valorizzazione dell’impresa taxi» che punta a rifare il look e la nomea dei taxisti milanesi, che lamentano di avere un brutto rapporto con i cittadini.
Dopo l’uscita dell’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi che l’estate scorsa aveva lanciato un concorso di idee per disegnare una divisa per i taxisti, o meglio un abbigliamento che potesse essere riconoscibile a colpo d’occhio dai turisti appena arrivati in città, idea che il sindaco Letizia Moratti avrebbe voluto estendere ai dipendenti di Palazzo Marino a contatto con il pubblico, il lavoro è andato avanti fino alla firma del protocollo, che sarà sottoposto all’attenzione della giunta nelle prossime settimane. L’assessore Terzi ha incontrato più volte durante l’anno i rappresentanti di Unione degli Artigiani, Confartigianato, Casa e Cna per costruire insieme a loro l’idea del «Taxi Milano» con l’obiettivo di migliorare il servizio e renderlo sempre più di qualità. La premessa: Milano è frequentata da turisti, uomini di affari, stranieri e i taxisti sono le prime persone che incontrano, una sorta di biglietto da visita della città. «I taxisti - commenta terzi - rappresentano un vettore straordinario di comunicazione internazionale, per questo è importante che abbiano un’identità forte».
Chi aderirà al progetto avrà la possibiltà di frequentare corsi di lingue straniere per poter rispondere alle domande dei turisti, evitando incursioni nel peggior inglese maccheronico e inevitabili cadute di stile. Non solo i passeggeri troveranno sui sedili depliant e libretti, curati dallo stesso comune, con le informazioni turistiche di base e una mappa della città, oltre alle «dritte» per spettacoli, mostre, dibattiti, fiere, happening. L’idea è di redigere pubblicazioni mensili che potranno essere sempre aggiornate.
Per quanto riguarda le vetture l’assessorato alle Attività produttive sta pensando anche a incentivi per il passaggio a auto ibride. «Così come abbiamo fatto la scorsa estate con i negozi che rimanevano aperti ad agosto, cui abbiamo dato un contributo per il rinnovo o il restyling del locale - spiega Giovanni Terzi - stiamo studiando un sistema di contributi per l’acquisto di auto ecologiche per i taxisti che aderiranno al progetto».
La capitale della moda non poteva certo trascurare il look degli autisti: ecco che d’accordo con le associazioni di categoria, che faranno parte della giuria, l’assessore terzi sta mettendo a punto un concorso di idee, aperto a tutti, ma rivolto in modo particolare al Politecnico, Ied e alle scuole di giovani stilisti per disegnare non una divisa quanto un capo di abbigliamento con un logo, che sarà affisso anche sull’auto.

Un tratto distintivo per rendere immediatamente riconoscibile i taxi. «Un tempo i taxi erano gialli, ora invece, così come sono, non si distinguono molto dalla altre vetture. Il marchio permetterà ai turisti, un po’ spaesati appena sbarcati, di riconoscerli a colpo d’occhio».

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