
C’è una nuova frontiera nell’intelligenza artificiale e si chiama Agenti AI: entità autonome capaci di apprendere, decidere, interagire e agire con un grado di sofisticazione impensabile fino a pochi mesi fa. Su questo terreno si muove oggi O&DS, realtà italiana pioniera nella progettazione di soluzioni AI per la pubblica amministrazione e le imprese, fondata da Giuseppe Cicconi e Massimo Trezzi. Dopo anni di investimenti nella formazione interna e nell’etica applicata all’innovazione, la società è pronta a scommettere su una tecnologia che promette di cambiare radicalmente il modo in cui governiamo i dati e costruiamo decisioni. “Il ritmo dell’innovazione oggi non si misura più in anni ma in settimane. Ciò che possiamo fare ora con gli Agenti AI, solo tre mesi fa non era nemmeno immaginabile”, afferma Giuseppe Cicconi, sottolineando la velocità esponenziale con cui stanno evolvendo gli strumenti basati sul linguaggio naturale. Ma cosa sono, esattamente, gli Agenti AI? Non parliamo di semplici chatbot o assistenti vocali.
Gli agenti intelligenti sono sistemi complessi e dinamici, in grado di interpretare input in linguaggio naturale, comprendere obiettivi, raccogliere e analizzare dati in tempo reale, apprendere dal contesto e proporre soluzioni o decisioni autonome. Si muovono all’interno di flussi informativi articolati, dialogano con le persone, con altri sistemi e con l’ambiente digitale circostante, fino a intervenire in processi operativi, strategici o predittivi. “Non sono strumenti da comandare, ma veri e propri collaboratori digitali capaci di supportare l’intelligenza umana in tempo reale”, prosegue Cicconi. Ed è proprio su questo principio che O&DS ha strutturato la sua roadmap di sviluppo, costruire agenti non per sostituire le persone, ma per potenziarle, per aiutarle a leggere fenomeni complessi, prendere decisioni informate, migliorare l’efficienza e la qualità in molteplici contesti.
Tra le caratteristiche distintive degli Agenti AI c’è la capacità di svolgere task articolati senza supervisione continua, come monitorare grandi basi di dati, correlare eventi, rilevare criticità o simulare scenari evolutivi. Ambiti applicativi che vanno dall’ottimizzazione dei flussi documentali nei processi amministrativi alla generazione automatica di report personalizzati, fino al supporto decisionale in contesti ad alta variabilità. “L’Agente AI è come un collaboratore che lavora 24 ore su 24, interpreta scenari complessi e suggerisce azioni. Ma non si tratta solo di automazione, è la capacità di generare conoscenza e valore in modo proattivo”, spiega Cicconi, evidenziando come il cuore del progetto resti culturale prima ancora che tecnologico. Per O&DS, infatti, non esiste tecnologia efficace senza consapevolezza.
Da anni l’azienda promuove percorsi di formazione interna destinati a tutti i suoi collaboratori, affinché ogni progetto AI nasca da una comprensione profonda del funzionamento dei modelli, dei limiti, dei bias e delle responsabilità etiche che comportano. Una visione che ha trovato sponda anche nelle recenti direttive europee sull’AI Act, e O&DS è un ottimo esempio di come sia possibile unire compliance normativa e audacia tecnologica. “Non possiamo delegare a un algoritmo ciò che non siamo in grado di comprendere.
Serve metodo, trasparenza e la volontà di integrare questi strumenti all’interno di processi umani, non di sostituirli”, conclude Massimo Trezzi. Gli Agenti AI non sono un futuro lontano, ma una risorsa già pronta per rivoluzionare il presente.