Nuove tendenze: arriva il temporary food, il bar «a tempo»

Riscoprire una cultura dell'alimentazione «senza frontiere» avendo come obiettivo una nutrizione più sana e consapevole. È una bella sfida. Soprattutto in tempi di crisi, quando per risparmiare spesso ci si accontenta di una cena senza troppe pretese e di scarsa qualità. Eppure Giorgio Cheodarci - imprenditore nel ramo culinario che vanta l'apertura di una ventina di locali a Milano - e Flavio Sanvito - imprenditore immobiliare e amministratore di Progetto Europa Real Estate - hanno deciso di scendere in campo.
In via Piero della Francesca 35, zona sacra dell'happy hour milanese, è nato «Spazio Expo 2015», il primo temporary food & wine store in Italia. Un negozio che rimane aperto solo per un determinato periodo di tempo. Fino adesso gli spazi espositivi temporanei, chiamati anche Pop-up store per indicare qualcosa che appare e che scompare, sono stati affittati da marchi molto noti della moda e dei cosmetici. E proprio qui sta l'idea rivoluzionaria: stessa forma ma diverso contenuto. Il primo locale a tempo dedicato all'alimentazione non poteva che sorgere a Milano, capitale dell'Expo. La location, 140 mq, potrà essere affittata da tutte le aziende enogastronomiche, alimentari e agricole, italiane e straniere, come da Consorzi di prodotti tipici, da cantine produttrici di vino e dalle diverse regioni, che per un periodo di tempo prestabilito vorranno farsi conoscere.
Il costo base per una giornata si aggira sui mille euro, ma alcune variabili come lo staff del locale, la diffusione degli inviti, i servizi di allestimento personalizzato e di promozione, potranno essere incluse nel pacchetto. Rispetto all'affitto di uno stand fieristico il costo è ridotto, e i vantaggi sono quelli di poter scegliere il periodo dell'anno più adatto e di essere al centro di una vivace zona milanese.Quando non è riservato per le aziende, «Spazio Expo 2015» funziona come un locale tradizionale. L'ora dell'aperitivo potrà essere accompagnata dalla lettura di uno dei 150 libri - incentrati sulla cultura del cibo nelle diverse epoche storiche - della «Biblioteca dell'alimentazione» mentre si assaggeranno salumi e formaggi. Per la cena ci sono tante combinazioni a prezzo fisso: la serata «Ostriche e Champagne» a 25 euro, «Salumi d'autore» con taglieri di culatello di Zibello, bresaola di cervo, salame di cinghiale a 19 euro, l'affascinante «Sapore di sale» con nove tipi di sale, da quelli rossi e neri di origine vulcanica provenienti dalle Hawaii, a quello a scaglie di Cipro, oppure il sale rosa dell'Himalaya e quello blu di Persia, abbinati a tartare e carpacci di carne e di pesce a 38 euro. Tutto il calendario degli eventi è disponibile sul sito www.spazioexpo2015.

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«Il nostro progetto può sembrare ambizioso, ma oggi otto alimenti su dieci sono modificati e i cibi precotti che consumiamo hanno delle alterazioni di cui non sappiamo niente» spiega Cheodarci, sottolineando l'esigenza di dare più valore alla qualità della nostra alimentazione. Un ritorno alle vecchie e tradizionali «ricette della nonna» in questi tempi frenetici è davvero una bella scommessa, ma se come diceva quel filosofo «L'uomo è ciò che mangia», forse ne può proprio valere la pena.

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