Gianni Mozzo
Neurologi, oncologi, neurochirurghi e radioterapisti hanno dibattuto nei giorni scorsi a Bergamo gli aspetti più importanti dei tumori cerebrali, allinterno dellundicesimo congresso nazionale dellAino, Associazione italiana di neuro-oncologia.
Al centro della riunione, cui hanno partecipato duecento specialisti, la necessità di razionalizzare la delicata gestione (quindi il trattamento non solo chirurgico ma anche psicologico) dei portatori di tumori del cervello, garantendo un tempestivo accesso alle cure ed al tempo stesso un rapporto «diretto» tra specialista e paziente: rapporto (è stato sottolineato da molti relatori) utilissimo ai malati e ai familiari dei malati. Il miglioramento dei risultati ottenuti nella cura dei tumori cerebrali porta allesigenza di razionalizzare le cure in modo da garantire lequità di accesso alle stesse da parte di tutti i pazienti sul territorio nazionale, con limpiego più efficace ed efficiente delle risorse umane, economiche e organizzative. Particolare attenzione deve essere dedicata allutilizzo delle risorse, al monitoraggio dellefficacia ed efficienza dei trattamenti e delle terapie nellapplicazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, che vedono impegnati, in più momenti e con differenti funzioni, specialisti in diverse discipline, ma anche di diverse Unità operative. Permane unelevata variabilità fra i diversi ambiti regionali e fra i diversi servizi rispetto agli schemi terapeutici. In Italia, lerogazione delle cure offerte al paziente con tumore cerebrale non corrisponde allo stato attuale ad una vera e propria strutturazione dei centri di neuro-oncologia in linee di attività sostenute da équipe multidisciplinari, che vedano lerogazione di prestazioni ambulatoriali, ricoveri in day hospital e ricoveri ordinari, oltre che la possibilità di assistere i pazienti con cure palliative.
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