Prima gli auguri bipartisan di una rapida guarigione per Silvio Berlusconi (che è anche il consigliere comunale più votato), poi ancora lo scontro sui nomi a cui intitolare alcune vie. Lo scontro passa dalla giunta allaula, ma i nomi che fanno discutere sono sempre gli stessi. Lex sindaco socialista e comandante partigiano Aldo Aniasi e la giornalista e scrittrice Camilla Cederna. Intanto cè qualcuno (lazzurro Francesco Triscari) che comincia a chiedere un po di sobrietà. «Rispettiamo la legge - interviene - e lasciamo passare i canonici dieci anni dalla morte. Sicuramente un modo per avere una visione più distaccata e obiettiva dei personaggi di cui si parla». Poi una proposta. «Da adesso - aggiunge Triscari - intitoliamo solo le nuove vie. Per quelle vecchie il cambio di residenza provoca troppi disagi ai cittadini. E comunque la memoria di Aldo Aniasi non meritava queste polemiche». «È stato un grande sindaco - gli fa eco il collega ed ex assessore Guido Manca -, che ha insegnato agli altri a fare il sindaco. Ha gestito Milano in una situazione gravissima, un periodo in cui la strategia della tensione era già ben delineata». E allora Carlo Fidanza, capogruppo di An, ribadisce il veto invitando «la sinistra a riconoscere i propri errori del passato e a prenderne definitivamente le distanze». Il riferimento è al «terribile» applauso scoppiato in consiglio comunale allarrivo della notizia del pestaggio a morte di Sergio Ramelli. Ma anche allassenza dellallora sindaco socialista ai funerali del giovane militante missino. «Un episodio non bello - aggiunge Manca -, non può azzerare la grandezza di una persona che ha dato tanto a Milano».
Duro, invece, Manca sulla Cederna. «È stata clamorosamente smentita dai fatti per avere infangato la figura e lopera di un grande presidente come Giovanni Leone, a cui è stato restituito lonore in questi giorni dallintervento di Giorgio Napolitano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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