La scena è un po quella dei passeggeri del Titanic che mentre si inabissano provano un insano piacere nel vedere che unaltra nave è in panne a poche miglia di distanza. E a prua, mentre tutti sorridono e sfottono gli altri, uno si alza e ricorda che sì, vabbè, gli altri sono fermi, ma noi stiamo colando a picco.
La voce della verità è quella del quotidiano di area ex Margherita Europa, in un editoriale firmato da Mario Lavia e dedicato al Pd: «I problemi di fondo restano tutti. E ogni giorno che passa si appesantiscono». Come a dire: non è guardando alle lotte intestine nel Pdl che noi guariremo dai nostri mal di pancia.
«Basta fare un giro alla Camera per sentire tante, troppe voci di parlamentari e dirigenti sempre più nervose e stanche», sottolinea il quotidiano, ricordando una recente e preoccupata riunione di ex rutelliani: «Giorni fa un importante dirigente ci raccontava di diversi popolari con la valigia in mano». Ma i cattolici che non sono ancora fuoriusciti sulla scia della Binetti, non sono gli unici scontenti: ci sono anche «veltroniani e i più giovani, istintivamente critici». Per non parlare dei «perplessi» anche tra i fedelissimi di Bersani. Insomma, «si va diffondendo un umor nero che è probabilmente leffetto a scoppio ritardato di un voto negativo e causa a sua volta ulteriore immobilismo».
Altro che «soddisfazione» per le Regionali e «Pd primo partito dItalia»: per Europa «non cè tempo da perdere, né tantomeno da sperare nellaiuto altri (leggasi Fini, ndr): solo il Pd può salvare il Pd. Altrimenti più prima che poi ci saranno altre uscite, più o meno silenziose, più o meno organizzate».
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