da Istanbul
Un nuovo colpo di scena: Memeth Alì Agca è sparito. L’attentatore di Piazza San Pietro, che giovedì mattina è stato scarcerato tra le polemiche (in Turchia molto più che all’estero), ieri pomeriggio è stato atteso invano nel posto di polizia di Pendik, dove avrebbe dovuto presentarsi per firmare il registro delle persone che sono sottoposte alla misura della libertà vigilata in attesa di assolvere gli obblighi della leva militare. La notizia è subito rimbalzata sulle reti televisive turche ed è stata in seguito confermata dal governatore della città di Istanbul, Muammar Guler.
Guler, nel corso di una conferenza stampa a Istanbul, ha rivelato che non si sa nulla di dove possa essere finito l’uomo che, nel maggio del 1981, cercò di uccidere Giovanni Paolo II sparandogli in piazza san Pietro. Che l’ex Lupo grigio non si sarebbe presentato lo hanno capito ben presto i molti giornalisti e cineoperatori che, sin dalla tarda mattinata, si erano appostati davanti all’ingresso principale del posto di polizia per carpire qualche altra immagine di Agca, il cui «appuntamento» con le incombenze legate al suo nuovo status era fissato per le 17.30. Ma l’attesa è stata vana, così come era accaduto giovedì, dopo la liberazione, quando i giornalisti lo avevano aspettato all’uscita della struttura ospedaliera dove Agca si era sottoposto a un accertamento medico e che erano stati beffati perché lui ha approfittato di un’uscita posteriore per sgattaiolare fuori e fare perdere le proprie tracce.
Secondo le autorità di polizia, Memeth Alì Agca dovrà presentarsi entro lunedì mattina a Pendik esibendo un certificato medico che ne giustifichi l’assenza di ieri pomeriggio. In caso contrario, nei suoi confronti le autorità militari potrebbero chiedere l’emissione di un mandato di arresto con l’accusa di diserzione (è per questo motivo che gli è stata imposta la firma). Lo stesso governatore di Istanbul ha infatti confermato che Agca, su ordine delle stesse autorità militari, non avendo ancora assolto agli obblighi di leva, deve presentarsi al posto di polizia ogni 12 ore.
D’altra parte, come ha voluto sottolineare Guler, l’ex Lupo grigio «ormai è un uomo libero» e, di conseguenza, la polizia non può pedinarlo. Affermazione questa che non tutti, in Turchia, pensano sia completamente vera, ritenendo che la personalità e il passato di Agca impongano che sia sottoposto a una discreta, quanto accurata sorveglianza.
L’ex Lupo grigio, che aveva assassinato il direttore del quotidiano Milliyet nel 1979, era in carcere in Turchia dal 2000, anno in cui era stato estradato dall’Italia.
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