(...) qualche giornale allerrore, confondendo comunisti con altri comunisti, con conseguenti rettifiche e spiegazioni, che però solitamente incasinano ulteriormente la situazione. Lultimo a cascarci è stato ieri il Secolo XIX.
Fra laltro, funziona un po come ai tempi di Lenin, Stalin e gli altri leader storici del comunismo sovietico. Ognuno è geloso della sua falce e del suo martello rivendica il fatto di essere più compagno degli altri.
Così, oltre al «comunista» del 1978 e del 2012 (ipse dixit) Marco Doria - persona mite e personalmente perbene, ma troppo attaccata a quella storia - e agli ex rifondatori di Sinistra, Ecologia e Libertà, che però sono più sessantottini, giottini e movimentisti, nelle liste che sostengono il candidato del centrosinistra cè la Federazione della Sinistra, che addirittura raggruppa due falci e due martelli, oltre ad altre realtà come Socialismo 2000: quelli di Paolo Ferrero e di Rifondazione comunista e quelli di Oliviero Diliberto e del Partito dei comunisti italiani. Alleati, ma distinti e spesso distanti.
Poi, con autonomi candidati sindaci, ci sono la falce e il martello del Partito comunista dei lavoratori, guidato a livello nazionale dal ligure Marco Ferrando, che a Genova candida a sindaco Giuliana Sanguineti. E poi cè la falce col martello dei Comunisti-Sinistra Popolare di Marco Rizzo, pure loro con simbolo rosso regolamentare e proprio candidato sindaco, Roberto Delogu. Proprio Delogu, fra laltro, è il più combattivo del gruppo e anche laltro giorno se lè presa con i partigiani dellAnpi, di cui peraltro è socio, perchè fanno campagna per Marco Doria, ignorando completamente lui, che pure paga regolarmente la quota tutti gli anni.
Basta? Non basta. Cè unaltra falce e martello, quella che è nel simbolo di Sinistra Critica, il partito nato con il voto contrario al governo Prodi da parte di Franco Turigliatto, che proprio ieri ha messo nero su bianco «che non sarà presente alla campagna elettorale per le elezioni comunali di Genova, valutando che non si sono realizzate le condizioni per la presenza di sinistra alternativa alle destre, ma anche al centrosinistra, che avesse una massa critica sufficiente». Il linguaggio è molto anni settanta. Ma, tradotto, significa che non cerano abbastanza garanzie di un programma comunista e anticapitalista. Ma è nelle pieghe del lunghissimo ragionamento di Sinistra critica che si trovano le cicche, ad esempio il rammarico «del sostegno a Doria, già nel corso delle primarie del centrosinistra, di una parte dellarea dei centri sociali in città e della sinistra che si dice antagonista». Parole che possono anche spiegare il perchè del silenzio assordante di Marco Doria sulla contestazione a Caselli da parte dei No Tav.
Tutto questo succede mentre il console dei camalli Antonio Benvenuti, che è di Lotta Comunista, unaltra falce e martello, ma ragiona come un liberale vero, molto più di tanti liberali improvvisati, si preoccupa perchè teme che Doria ascolti troppo i comitati e troppo poco le ragioni di chi lavora in porto.
Tutto questo accade a Genova, aprile 2012.
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