Cronaca locale

Nuovo fronte Dilaga la varicella. I medici: «È peggio della suina»

Sono sempre più numerosi i bambini sotto le coperte. La colpa non è solo dell’influenza A che sta scatenando tanta preoccupazione, ma anche della varicella. Su centomila abitanti più o meno ci sono 200 contagi, una quarantina in più di quelli da virus A/H1N1. E così per ora a riempirsi di fastidiosissime bollicine, in questo periodo caratterizzato dagli sbalzi di temperature, non sono in pochi. Nella nostra regione dall’inizio dell'anno sono rimaste contagiate dal virus Varicella-Zoster 16.244 persone, delle quali la maggior parte, 14.905, bambini sino ai quattordici anni. E spostandoci dal resto della Lombardia a Milano la situazione non cambia: del milione e trecentomila nostri concittadini ben 2600, pari a 200 ogni centomila. Si tratta prevalentemente di bambini sotto i quattordici anni, precisamente circa 2.275 contro i 325 adulti. Questi solitamente sono i più sfortunati ed il perché lo spiega Fabrizio Pregliasco dell’istituto di Virologia dell'Università degli Studi: «nell'uno per cento dei casi è necessaria l’ospedalizzazione a causa delle gravi complicanze che possono rivelarsi anche letali. Ed una di queste è la polmonite varicellosa». Quest’anno, nonostante i numerosissimi casi nel nostro capoluogo, non si sono verificati casi nefasti come, invece, è capitato in altre parti della Lombardia come è accaduto il 5 maggio a Cesano Boscone. Qui una bambina che frequentava l'asilo nido di via Garibaldi è deceduta a causa della varicella e non di una meningite com’era stato ipotizzato al momento del ricovero in ospedale. «La varicella si diffonde, molto più facilmente - precisa il virologo della Statale - dell'influenza». Può essere evitata grazie al vaccino messo a punto da pochi mesi. «Le Regioni però aspettano a somministrarlo - conclude Pregliasco - perché vogliono farlo quando saranno sicure di raggiungere in tempi brevissimi il 95% dei bambini.

In modo da evitare che si sposti l'età dell'insorgenza ed il virus si diffonda con complicanze tra gli adolescenti».

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