«Il nuovo processo al premier inciderà sul voto»

I pm di Milano presentano la richiesta al gup in tempi record. Ghedini: «Avevamo perfino offerto la rinuncia alla prescrizione»

da Milano

Nemmeno 24 ore dopo aver cassato tutti gli approfondimenti richiesti dalle difese, i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale presentano la richiesta di rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi e l’avvocato inglese David Mills. L’accusa è di corruzione in atti giudiziari visto che secondo la Procura Mills avrebbe ricevuto 600mila dollari per dire il falso in due processi milanesi: All Iberian e tangenti alla Guardia di finanza. L’accusa di concorso in falsa testimonianza è caduta in prescrizione. Immediata la replica del difensore del Cavaliere, Niccolò Ghedini: «È una cosa assolutamente grave e anomala nel panorama giudiziario italiano. Avevamo chiesto un approfondimento di indagine con la possibilità per la procura di trovare i documenti sicuri che evidenziavano la totale estraneità di Silvio Berlusconi. La procura si è rifiutata di fare queste indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio». Insomma, il penalista lega la scelta alla campagna elettorale: «Una richiesta di rinvio a giudizio - prosegue - a trenta giorni dalle elezioni certamente incide, soprattutto tenendo conto che noi avevamo offerto alla procura, credo caso unico in Italia, la sospensione dei termini di prescrizione proprio utilizzando la legge Cirielli. Avevamo detto: fate le indagini perché siamo sicuri che quei soldi non arrivano da Berlusconi; quindi avevamo dato l’adesione espressa di Berlusconi che venisse fatta qualsiasi rogatoria internazionale di controllo sui conti correnti, offrendoci disponibili alla sospensione della prescrizione. Di più non potevamo fare».
Una settimana davvero incalzante nelle mosse dell’accusa. Giovedì la Procura aveva infatti respinto tutte le richieste di prove ulteriori avanzate dai diversi avvocati dopo che l’indagine si era conclusa lo scorso 16 febbraio. E ieri mattina ha presentato all’ufficio Gup del settimo piano del Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio. Che, di fatto, ripercorre i tempi già noti e affrontati con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il documento verrà ora assegnato a un Gup che dovrà leggersi gli atti dei 25 faldoni di documenti presentati dalla Procura e fissare l’udienza preliminare. Anche qui con un’attenzione al calendario. I tempi stavolta sono stati davvero ultra rapidi. I magistrati devono esser stati svegli tutta la notte - c’è da pensare - visto che hanno presentato il documento ad appena 24 ore dall’aver respinto tutte le richieste delle difese. Quest’ultime, tra l’altro, erano state depositate in Procura, appena un paio di «Non erano pretestuose le nostre richieste istruttorie - spiega Federico Cecconi, avvocato di Mills - soprattutto perché ritengo che l’inchiesta sia ancora lacunosa». La difesa del professionista inglese prepara quindi le contromosse. «Prendo comunque atto - prosegue il difensore Cecconi - dell’iniziativa dei Pm e dico che ci difenderemo in udienza davanti al Gup». Il primo passo di Mills sarà quindi quello di preparare un atto per il giudice terzo: «Sto preparando una memoria - conclude - da consegnare al giudice, a questo punto dopo la fissazione dell’udienza preliminare».
Che infatti Robledo e De Pasquale avessero intenzione di serrare i tempi era prevedibile visto che il calendario fissa al dicembre 2008 la prescrizione delle accuse. I magistrati devono essere convinti di riuscire a superare prima l’udienza preliminare, quindi tutti i tre gradi di giudizio in due anni e nove mesi.

Di sicuro Paparella fisserà le udienze in parallelo a quelle dell’udienza preliminare del troncone principale sui diritti tv di Mediaset dove Berlusconi è accusato di falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale e Mills di riciclaggio. Accuse sempre respinte dal premier: «Qualcuno che aveva approfittato del mio nome - si era difeso - per coprirsi dal fisco del suo Paese».

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