Cronaca locale

Al nuovo show room «Bandana» gli oggetti di Bea, stravaganti e geniali

Dalla «Ciclo-bag», bicicletta con borse porta-computer e anti-urto, al «refresh pocket» per conservare trucchi e creme solari

«Bi» o «Bandana» che ricorda tanto Berlusconi. Ma ancora di più B come Bea, ossia Beatrice Voght, talent scout da più di vent’anni nel settore della moda sulla piazza milanese e sul mercato internazionale. La scelta dei due nomi, «Bi» come «Bandana» del neonato show room la dice già lunga. Con la famiglia Berlusconi ha in comune un paesino sul Lago Maggiore, Caldè. Se lo sguardo del passante fosse distratto li si scambierebbe per una galleria d’arte, perchè i «Giganti» uguali a quelli dello scultore Melotti in marmo bianco posizionati davanti al Pac di via Palestro, ce li troviamo in cartapesta rivestita di smalto lucido arricchiti di lunghe collane in legno rivestite di foglia d’oro, corna e ambra. È stata Bea Voght a lanciare Moschino, Jil Sander, Henry Cottons e tanti altri non senza tralasciare un piccolo particolare, il cachemire, come nel caso di Fissore. «Sì ho fatto la storia del cachemire e con Fissore abbiamo raggiunto le vette più alte. Quando ho iniziato erano le multinazionali che decidevano a tavolino cosa lanciare. C’erano meno prodotti. Oggi c’è un sistema dove anche i piccoli talenti possono emergere. Ora gestisco lo show room e continuo a fare la talent scout girando il mondo alla ricerca di nuovi prodotti a prezzi accessibili ma divertenti, uscendo dal marchio». Così Bea Voght ci spiega che cosa significa il «nuovo» che ha deciso di offrire alla città che ha servito per anni con passione ed eleganza e dalla quale ha avuto tanto. Nei trecento metri quadrati in via Terraggio 28, tra piazza Sant’Ambrogio e via Carducci, di fronte alla Cattolica si possono ammirare i prodotti artistici e alla moda di «Bandana». Come si può definire la sua professione, scopritrice di talenti e promotrice di moda? «Proprio come fa una gallerista con i suoi artisti adoro scoprire giovani da lanciare sul mercato e contemporaneamente portare in Italia la fantasia e la personalità di universi sconosciuti. Oltre alle collezioni di moda che continuo a sostenere, nei miei show-rooms, come ad esempio in via Carducci 23, mi sono specializzata sull’accessorio introvabile perchè il mondo della moda ovunque non cambia così tanto, mentre cinture, jeans (ottimo “fitting” dal nome “Miss Me”), sciarpe, biciclette, bijoux completamente ricoperte di perle e specchi, sciarpe, tutti questi accessori sono creati da veri e propri design».
Bella, bionda, super-moderna, «rivestita» di qualche eccentricità che non guasta se si parla sempre in nome di uno stile, Bea dimostra di avere sempre voglia di giocare unendo cose pratiche a cose utili. Tra queste la scoperta delle «vip-very intelligent pocket» le borse intercambiabili, sia da donna che da uomo, dove il contenuto non cambia, cambia solo l’involucro. Geniale anche il «Refresh pocket per il trucco» di varie dimensioni, per conservare trucchi e solari, sempre freschi anche sotto il sole. Cappelli di tessuto o di paglia. collane, bracciali, pezzi unici di creativi e stilisti italiani, danesi, americani, francesi, spagnoli. E poi pupazzi, t-shirt, il tutto presentato su più livelli in un contesto curioso ed elegante.

Per gli amanti della bicicletta c’è la «Cyclo-bag» con l’attacco progettato da mettere sul manubrio usato con borse anti-urto, anti-pioggia, pensate per contenere anche computer o libri.

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