di Luca Zaia*
Dopo quarant'anni, finalmente il Veneto ha una Carta fondamentale che regolamenta la vita di tutte le istituzioni presenti sul territorio e definisce diritti e doveri di cittadini e amministratori. Con il nuovo Statuto, si sancisce peraltro il principio secondo il quale il Veneto preesiste rispetto alla figura istituzionale «Regione», che si mette quindi al servizio di ciò che la precede e ne sostanzia l'esistenza. È stato inoltre rispettato quel «prima il Veneto» che non è uno slogan o un atteggiamento di chiusura: nella Carta è contenuto il riconoscimento chiaro che bisogna operare a favore di tutti coloro che vivono e lavorano in questa terra, che in essa hanno investito e che con essa hanno deciso di instaurare un rapporto speciale e unico.
Tra i punti fondanti dello Statuto, sicuramente il principio in base al quale Regione e contribuente sono sullo stesso piano: il contribuente ha diritto di essere percepito dallistituzione come il proprio punto di riferimento, titolato di buona fede fino a prova contraria. E ancora, il senso di responsabilità nell'amministrazione della cosa pubblica: la Regione non può sprecare denaro pubblico e s'impegna al pareggio di bilancio. Inoltre, in un momento delicato e difficile come questo, nello statuto ci siamo assunti anche limpegno a ridurre i costi della politica, a partire da un taglio complessivo di consiglieri e assessori. Ma sarà solo la prima di una serie di misure antisprechi che abbiamo voluto tutti assieme: cè stata la volontà consensuale di arrivare a una soluzione, ed è questa ferma volontà che ci ha consentito questo risultato che va oltre gli interessi di parte. Infine, ricordiamoci che la Carta consentirà al Veneto di proseguire nel proprio cammino verso federalismo e autoregolamentazione.
*Presidente della Regione Veneto
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