New York - I vertici del Vaticano, tra cui il futuro papa Benedetto XVI, coprirono gli abusi sessuali di un prete americano sospettato di avere violentato circa 200 bambini sordi di una scuola del Wisconsin. A denunciarlo è stato il New York Times sulla base di alcuni documenti ecclesiastici. Secondo il quotidiano statunitense, la corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e l’allora cardinale Ratzinger mostra che la priorità principale era a quel tempo quella di proteggere la Chiesa dallo scandalo. E, così, l’Associazione di vittime americane di preti pedofili (Snap) ha inscenato una piccola manifestazione in piazza Pio XII a Roma di fronte al Colonnato di Piazza San Pietro: la polizia ha subito interrotto la protesta. A sera la risposta dell'Osservatore romano che si dice "indignato" per "l'ignobile attacco al Pontefice".
Le proteste in San Pietro La polizia ha intererotto una piccola
manifestazione dell’Associazione di vittime americane di preti
pedofili che si stava svolgendo in piazza Pio XII a Roma di
fronte al Colonnato di Piazza San Pietro.
I quattro rappresentanti dell’Associazione, due donne e due
uomini, che stavano parlando con i giornalisti dopo le
rivelazioni del New York Times, sono stati portati via nelle auto della polizia "per
accertamenti". Subito prima gli agenti avevano chiesto loro i
passaporti. La presidente di Snap, Barbara Blaine, ha chiesto
più volte in inglese: "Ho fatto qualcosa di male?", ed è
andata via visibilmente turbata chiedendo ai fotografi presenti
di riprendere le immagini di quanto stava accadendo.
La denuncia del Nyt La vicenda in questione riguarda un prete del Wisconsin, il reverendo Lawrence C. Murphy, che
aveva lavorato nella scuola dal 1950 al 1977. Nel 1996, riferisce il quotidiano americano, l’allora
cardinale Ratzinger non fornì alcuna risposta a due lettere che gli furono inviate dall’arcivescovo di
Milwaukee, Rembert G. Weakland, mentre solo otto mesi più tardi il cardinale Tarcisio Bertone
diede istruzioni ai vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico segreto che avrebbe
potuto portare all’allontanamento di padre Murphy.
Ma Bertone, precisa il New York Times, fermò questo processo dopo che lo stesso padre
Murphy scrisse al cardinale Ratzinger ricordando che il caso era sostanzialmente caduto in
prescrizione. "Voglio solo vivere il tempo che mi resta nella dignità del mio sacerdozio. Chiedo il
vostro aiuto in questa vicenda", scrisse il sacerdote.
Nei documenti ottenuti dal quotidiano dai legali di cinque uomini che hanno fatto causa alla
diocesi di Milwaukee, non c’è traccia della risposta di Ratzinger a questa lettera. Ma secondo
quanto si legge, padre Murphy non ricevette mai alcuna punizione o sanzione e fu trasferito in
segreto in alcune parrocchie e scuole cattoliche, prima di morire nel 1998.
Padre Lombardi: "Non fu punito perché malato" "La salute precaria di padre Murphy e la mancanza di nuove accuse nei suoi confronti sono
stati elementi determinanti nella decisione di non punirlo.", ha commentato il portavoce del Vaticano, padre Federico
Lombardi, riconoscendo che padre Murphy ha
certamente abusato di bambini "particolarmente vulnerabili" e violato la legge. Si tratta di "un
caso tragico", ha aggiunto.
Lombardi ha però sottolineato che il Vaticano è stato messo a conoscenza del caso solo nel
1996, anni dopo la fine delle indagini. Sui motivi per i quali padre Murphy non sia mai stato punito
riducendolo allo stato laicale, il portavoce ha risposto che "il diritto canonico non prevede punizioni
automatiche".
Osservatore lombardo: "Accuse ignobili" "Non vi è stato alcun insabbiamento",
scrive l’Osservatore Romano spiegando che la ricostruzione fatta della vicenda è "funzionale all’evidente e ignobile intento di arrivare a colpire, a ogni costo, Benedetto XVI e i suoi più stretti collaboratori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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