«Roberto Murolo mi perdoni per quello che ho fatto...». La mette giù così, Silvio Sircana (nella foto). E sorride, lex portavoce di Romano Prodi, per lultima sua guasconata, unironica canzone napoletana in cui prende in giro il suo partito - pubblicata ieri dal Riformista - grazie alla storia di un «guappo» intento a far iscrivere al Pd tutti i commensali di unipotetica cantina: «Accussì quanno si vota alla primmaria, e dinto e circule e a o congresso do Pd, a voce e Napule se senterà pe llaria, e chi simmo avranno da capì». O tesseramento, è il titolo della nuova opera in rima, «scritta e musicata in pochissimo tempo», spiega al Giornale il diretto interessato, già autore negli ultimi anni di sonetti irriverenti pure nei confronti di quellUnione che si agitava al governo, a cominciare dal Professore. Ma adesso, chi prende di mira lo chansonnier per hobby? Chi è il guappo? Gli indizi porterebbero dritti dritti ad Antonio Bassolino. «No, non cera un obiettivo particolare - spiega Sircana -. Ho semplicemente letto i giornali ed ho inventato un po. Detto questo, la storia in questione è credibile, visto che va così da sempre». Ma «se vogliamo dare una valenza di serietà a questo gioco», rimarca, «allora dico che partecipo così al dibattito avviato da chi manifesta il proprio allarme per la recrudescenza del tesseramento con la pala». In altre parole, «è il mio debole modo per dire che abbiamo un problema». Certo, «ci possiamo anche ridere sopra, ma teniamone conto e mettiamoci una pezza». Già.
E per manifestare il proprio disagio, va bene pure «scrivere un testo e musicarlo secondo lo stile delle vecchie ballate napoletane». Una passione di lungo corso, che lo accomuna al Cavaliere. «È vero, la condivido con il mio omonimo a palazzo Chigi, ma cè una bella differenza». Qual è? «Be, io non ho Apicella e le canzoni me le scrivo da solo...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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