Alessandro M. Caprettini
Assicura come Sarkozy la piena unanimità dei 27 nel voler chiedere a Washington «azioni concrete» e «da subito» per evitare ricadute sul mercato finanziario, lancia lipotesi di modificare lIva nel prossimo Consiglio dei ministri in modo che la si paghi solo allincasso effettivo e non allemissione, fa sapere che sono allo studio provvedimenti economici per le famiglie, che non saranno in Finanziaria ma poco dopo, con apposito provvedimento. E torna a raccontare soddisfatto, i buoni accordi economici gomma, auto, elicotteri, energia frutto del suo blitz a Mosca.
Ma ai cronisti italiani giunti a Bruxelles per il summit di allineamento delle posizioni in vista di Washington, la «Bretton Woods 2» come vorrebbe il presidente francese, a Silvio Berlusconi chiedono quasi soltanto il secondo capitolo dellabbronzatura di Obama. Lui per un po ci scherza: «Una battuta di carineria assoluta torna a ripetere e del resto da noi labbronzatura è considerata bella cosa, come diceva una nota canzone. Potevo anche dire che è alto, ma visto che Medvedev e io non lo siamo...». Poi, alla seconda, terza, quarta richiesta sullonda di protesta che agita la sinistra italiana, sbotta. «Quando si sta allopposizione evidentemente non si ha proprio niente da fare! Hanno perso le elezioni e non si rassegnano! Ma così facendo non hanno a cuore linteresse del Paese». E mica finisce qui. A chi gli chiede di un mancato contatto telefonico col nuovo presidente Usa che lo chiamerà poche ore più tardi, in serata, per una chiacchierata cordiale Berlusconi ricorda che con Obama ha già parlato «e a lungo» quando è stato in America per il Columbus day. Né si mostra titubante sul fatto che i rapporti coi nuovi vertici a stelle e strisce possano mutare: «Sono stato a cena col portavoce democratico del Senato Nancy Pelosi trovando con lei parecchia sintonia». Ma la voglia di tirarlo in mezzo devesser proprio tanta se un giornalista americano gli chiede di scusarsi. Provocando una dura reazione del presidente del Consiglio che lo ha invitato semmai a scusarsi lui con lItalia per il voler demonizzare un messaggio che voleva essere di simpatia.
Termina insomma in modo un pizzico tormentato un briefing che Berlusconi aveva affrontato con molta serenità, soddisfatto che anche Trichet avesse preso appunti sulla sua proposta di sospendere a tempo indeterminato le quotazioni azionarie di società in troppa crescita (20 volte sopra i profitti) o in brusco calo (8 volte sotto) evidentemente nelle grinfie di speculazioni. Idee ne sono maturate un po nelle 3 ore e passa (più del previsto) del summit a 27. Ma a Washington, sia pure con chiaro ultimatum Sarkozy ha detto di aver spiegato a Obama che il 15 novembre non sarà «una serata mondana perché la Ue vuole impegni ben precisi da maturare entro 100 giorni» si parlerà soprattutto dei nuovi compiti del Fmi, del controllo delle agenzie di rating, della necessità di una rigida vigilanza sui mercati. Mentre per quello che riguarda i rimedi alla gelata che si profila sulleconomia reale, occorrerà attendere i primi di dicembre. Nellultimo summit del semestre francese, quando, come annunciato da Sarkozy, occorrerà individuare misure comuni a sostegno delleconomia europea, col presidente della commissione Barroso che ha già fatto sapere di voler presentare un piano di rilancio complessivo per la Ue a 27.
La Germania, che fin qui aveva fatto resistenze ad azioni coordinate e comuni, almeno ieri ha accettato senza fiatare di procedere tutti assieme. Barroso parla dei prossimo summit come di una tappa storica. Berlusconi si unisce al gruppo ricordando come a suo modo di vedere, già i salvagenti statali concessi alle banche dovrebbero vedere gli istituti di credito riservare una quota degli introiti al credito alle imprese, soprattutto quelle piccole e medie.
Buoni propositi in tutti. Anche se poi occorrerà vedere cosa accadrà, tanto a Washington il 15 di questo mese quanto a Bruxelles, il 7 e l8 dicembre. Ma più che a questi passaggi decisivi, ad alcuni premeva tornare su Obama. E Berlusconi: «Ma insomma, primo ero lamerikano, ora quello che non vuole rapporti con gli Usa, io che ho sempre detto di guardare sempre allAmerica!». La sinistra italiana non ha apprezzato..., sinsiste. E Berlusconi, glaciale: «Tutta la sinistra ne è affascinata, è il Messia.
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