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Obama va a braccetto con mister Facebook "Per salvare il welfare tasserò di più i ricchi"

Il presidente egli Stati Uniti prosegue la campagna elettorale sui social network. Va nel quartier generale di Facebook, a Palo Alto (California), e si fa intervistare da Mark Zuckerberg: "L'economia non migliora come vorremmo". E ribadisce di voler tagliare il deficit. Guarda il video

Obama va a braccetto con mister Facebook 
"Per salvare il welfare tasserò di più i ricchi"

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Obama va a braccetto con mister Facebook<br /> &quot;Per salvare il welfare tasserò di più i ricchi&quot;

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Dopo l'annuncio della ricandidatura, fatto con un video - un po' scialbo a dire il vero - pubblicato sul suo sito internet, questa volta Obama cala l'asso. Parla agli americani attraverso Facebook. Ancora una volta vuole ribadire la sua modernità, il fatto di essere al passo con i tempi e davvero vicino alla gente comune. E se ad aggiornare il suo profilo- come quello di tutti i politici - di fatto è qualcuno del suo staff, questa volta il presidente ci mette la faccia e risponde direttamente agli utenti collegati. Per "l'evento" la Casa Bianca ha organizzato le cose in grande. Va in diretta streaming, su internet, direttamente dal quartier generale di Facebook, a Palo Alto, in California. E a moderare c'è Mark Zuckerberg, il fondatore-ideatore del più famoso social network del mondo. E' un po' impacciato Zuckerberg, e lo ammette senza problemi: "Sono nervoso, non capita tutti i giorni di ricevere il presidente degli Stati Uniti". Il presidente prova a metterlo a suo agio con una battuta: "So che per te è dura indossare la giacca, quando ci siamo visti la prima volta stavi sudando. Togliamocela anche stavolta". Il clima informale, studiato in ogni minimo dettaglio da chi ha organizzato l'evento, è molto efficace. Il pubblico di internet, da casa o dall'ufficio, apprezzerà questo presidente per nulla ingessato e completamente a suo agio con Facebook... poi finalmente arrivano le domande.

Zuckerberg incalza Obama E' lo stesso presidente di Facebook ad andare subito al sodo toccando uno dei temi più scottanti del programma di Obama, quello delle tasse. Il presidente ribadisce l'intenzione di tagliare il deficit (4.000 miliardi nei prossimi 12 anni), la spesa pubblica, rivedere i programmi medicare e medicaid (l’assistenza agli anziani e agli indigenti), i costi della sanità, gli investimenti nelle energie pulite e nelle infrastrutture, il sostegno alle imprese e il rialzo delle tasse per i cittadini più abbienti.Tema, questo, che ha già suscitato un clamoroso vespaionegli Stati Uniti, con l'accusa a Obama di essere solo un "socialista" (che negli Usa è una delle peggiori offese). 

Siparietto sulle tasse Sul tema delle tasse curioso scambio di battute tra il presidente e il fondatore di Facebook: "Gli aumenti riguardano quelli come te mark, ma so che a te non spiace", ha detto il presidente. "Non ci sono problemi" gli ha risposto Zuckerberg, numero uno della classifica di Forbes dei più giovani miliardari americani, con un patrimonio di 13,5 miliardi di dollari nel 2010.

I tagli inevitabili Il presidente fa chiarezza sui 4 mila miliardi di riduzione del deficit in 12 anni. "Duemila arriveranno dalla riduzione della spesa in 10-12 anni", ha spiegato Obama. Sono necessari sacrifici, ha ribadito, "ci sono cose che mi piacerebbe fare ma non posso" e per quanto riguarda il Paese è la stessa cosa: "Ci sono cose che non possiamo fare". Per questo bisogna tagliare, "a partire dalle spese del Pentagono, per esempio. Vengono messi sotto spesa sistemi d'armi di cui non abbiamo bisogno, ma le lobbies fanno pressione affinché vengano inserite".

Userò lo scalpello, non il machete Salvo sorprese (terrorismo o nuove guerre) l'economia, le tasse e il debito pubblico saranno i temi centrali della campagna elettorale. Obama su questi temi è un po' in difficoltà. E per questo, anche se preferirebbe parlare di politica estera, è costretto a rimboccarsi le maniche affrontando i temi che, da sempre, stanno più a cuore degli americani. Mette in guardia tutti - repubblicani e democratici - sui rischi del fallimento dell'accordo politico sul deficit ("causerà seri danni all'economia"), dicendo che la conseguenza inevitabile sarebbe un rincaro delle banche degli interessi sui prestiti. Il duro monito dell'Fmi sui conti pubblici americani e il pesante giudizio di Standard & Poor's non fa dormire sonni tranquilli alla Casa bianca. Obama cerca di rassicurare i mercati e ribadisce l'intenzione di procedere, senza esitazioni, con i tagli al deficit. Ma ribadisce di voler tagliare usando lo scalpello e non il machete, per salvare il welfare: "Se utilizziamo il machete invece che lo scalpello, tagliamo anche le risorse che creano occupazione e allora il nostro deficit peggiorerà perchè potremmo scivolare in una nuova recessione".

E' proprio in questo punto che Obama punta a marcare la distanza dai repubblicani.

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