Non ci sono retromarce in vista sull’ordinanza che impone catene o gomme anti-neve. Ma una frenata sì, almeno sui tempi: le multe scatteranno solo quando ci sarà la segnaletica giusta, e la Provincia mette in guardia i Comuni: «Non si fa cassa con queste misure, la ratio della norma è la sicurezza».
Comunque, la retromarcia non è stata ingranata. «Io non intendo tornare indietro - garantisce l’assessore Giovanni De Nicola - quando prendo una decisione la valuto bene e la porto avanti, anche per coerenza e per il rispetto dovuto a coloro che si sono già adeguati».
Il 15 novembre scatta l’obbligo di procurarsi la dotazione. «Non a Milano - scandisce e sottolinea l’assessore - l’obbligo non vale in città ma sulle strade provinciali». De Nicola non è turbato dalle critiche che gli sono piovute addosso, anche dalla maggioranza: «Quando questa modifica è stata inserita nel codice della strada - ricorda - tutti l’hanno votata. Forse è stata l’unica votata all’unanimità». De Nicola ha una carta importante da giocare, nelle polemiche con i partiti, Lega e sinistra: «Mi devono spiegare perché questa misura va bene a Torino, Bologna e Parma, oppure a Varese o Como, e invece non va bene qui. Mi sembra che queste polemiche nascano dalla mancanza di idee».
L’argomento principale di chi la contesta è la spesa che grava sugli automobilisti milanesi. Anche per questo De Nicola ha una replica pronta: «Le gomme invernali costano quanto le alte, molti milanesi le hanno già montate a prescindere dall’ordinanza. E comunque allungano la vita delle gomme “estive”, sono come le scarpe per le persone. È un anticipo di spesa». «E poi - continua - quanto costano i danni procurati dagli incidenti? Quanto costano i feriti? Quanto gli ingorghi? In Italia il costo sociale degli incidenti stradali è stimato nel 2 per cento del Pil, a Milano credo che sia anche superiore, considerata l’intensità del traffico. In Germania le assicurazioni non pagano i danni se non si è attrezzati».
Comunque a Palazzo Isimbardi garantiscono la massima flessibilità nell’applicazione della norma: «Questa ragionevolezza è la base della norma, che nasce per la sicurezza non per le casse dei Comuni. Non tollereremo che facciano i furbi. E siamo pronti a sospendere l’ordinanza nei territori dei Comuni che faranno i furbi».
I tempi comunque non sono così stringenti: «Il 15 entra in vigore l’ordinanza - spiega l’assessore - ma fino quando non sarà installata la segnaletica adeguata vale solo come raccomandazione. Solo dopo possono essere applicate le sanzioni». E le polemiche? «Aspettiamo la prima neve».
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