Obelischi a piazza Repubblica e a Pagano

«In Sant’Ambrogio c’è una rotonda “irrisolta”. Ci vorrebbe la statua di un poeta»

Marta Bravi

La rivoluzione urbanistica abbia inizio. Questo il motto dell’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, il quale dopo avere annunciato venerdì nella conferenza stampa congiunta con il collega all’Arredo urbano Maurizio Cadeo l’intenzione di dare a Milano due obelischi alla memoria, ieri notte verso le quattro è andato a caccia di piazze e luoghi dove poterli collocare. La ricerca è andata a buon fine: l’obelisco alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, «due uomini che hanno difeso la legalità con il sangue» - come li definisce Sgarbi - sarà in piazza della Repubblica, mentre quello al commissario Luigi Calabresi assassinato il 17 maggio 1972 sarà in via Cherubini, lì dove abitava e dove trovò la morte.
Il New Deal del tandem Sgarbi-Cadeo consiste in un progetto di «etica dell’estetica cittadina»: per ricordare i due magistrati palermitani, assassinati dalla mafia nel 1992, la scelta dell’obelisco è stata naturale «perché tradizionalmente rappresenta i valori spirituali più alti». Gli antichi egizi, infatti, che consideravano gli obelischi incarnazione del dio del sole Ra, li collocavano a coppie all’ingresso dei templi. Dopo l’annuncio della ruota panoramica vicino all’Arena perché Milano non sia da meno rispetto a Londra, Vienna, Parigi e, prossimamente, Berlino, la concorrenza va vinta anche in materia di obelischi. Piazza della Repubblica e via Cherubini dovranno competere con l’obelisco di piazza San Pietro e quello di Trinità dei Monti, la versione parigina di Place de la Concorde e i cosiddetti Aghi di Cleopatra di Londra e New York. Il critico d’arte fa fatica a trattenere la vis polemica che gli è consueta: «A Milano ci sono monumenti orribili dedicati a grandi personaggi e a grandi cause - ha detto venerdì - un esempio su tutti è quello a Pertini di Aldo Rossi in via Croce Rossa. È ora di cominciare a fare monumenti che dal punto di vista estetico rispettino il simbolo che rappresentano». Ecco allora che la commissione dei due monumenti è andata a Ivan Theimer, «il migliore in questo campo».
Anche la scelta di piazza della Repubblica non è causale. Il nome ha valore simbolico: Milano e la Repubblica ricordano due uomini, esempio di coraggio e di integrità morale per l’Italia intera. La piazza è molto ampia e rappresenta un punto strategico di passaggio, essendo a due passi dalla Stazione Centrale. Non solo, il panorama urbanistico è caratterizzato da elementi verticali, cioè i grattacieli, che richiamano naturalmente la tensione verso l’alto dell’obelisco e dei valori che incarna.
L’altro luogo deputato ad accogliere la scultura di Theimer sarà via Cherubini, all’angolo con via Giotto. Ore 9,15 del 17 maggio ’72: con un colpo alla testa e uno alla schiena viene ucciso il commissario Luigi Calabresi. Oltre il parcheggio di pagano, proprio sulla via Cherubini, c’è una porzione di verde che sarebbe perfetta per accogliere il ricordo marmoreo. «Il commissario Calabresi non ha fatto nulla di ciò che gli fu imputato - sostiene Vittorio Sgarbi - la clemenza per il mandante dell’omicidio, inoltre, vede la famiglia favorevole. D’altronde Adriano Sofri, di cui presto il presidente della Repubblica Napolitano firmerà l’atto di grazia, ha dimostrato in più occasioni di essere un uomo redento. Ormai la funzione del carcere per lui è esaurita».
Dopo la ricerca notturna della piazza, Vittorio Sgarbi è voluto passare da piazza Sant’Ambrogio.

Ore 4,45: «Ho visto sulla pianta è una rotonda che vorrei vedere - dice scendendo dalla macchina -, questa rotonda (che divide la piazza da via Terraggio e via Sant’Agnese, ndr) è irrisolta. Ci vorrebbe un monumento anche qui: la statua di un poeta o magari dello stesso Sant’Ambrogio». La Renaissance meneghina è inaugurata.

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