In tema di saldi il Codacons ha stilato un decalogo di regole a cui i clienti farebbero bene attenersi, dal conservare sempre lo scontrino al diffidare degli sconti superiori al 50% (nessuno fa regali), tutte norme in fondo dettate dal buon senso. Poi ci sono le truffe vere e proprie. Una di quelle più esercitate è la vendita di capi non conformi a quanto richiesto, tipo una felpa in puro cotone che poi non si rivela tale. Ma questo avviene sempre, a prescindere dal periodo delle occasioni come ha denunciato una indagine legata al progetto «Rendiamoci conto», sottinteso di quello che compriamo, voluto dalla Casa del Consumatore e dalla Assosecco, lassociazione che riunisce le tintorie, il tutto finanziato dal ministero dello sviluppo economico.
Due le città prese a campione, con Milano ecco Genova. Punto di partenza le lamentele di chi crede di consegnare per la pulitura a secco una capo di seta e lo vede tornare sciupato. Sotto accusa finisce sempre il tintore, mentre sovente la colpa è del prodotto che si rivela falso perché non di materiali diversi da quelli dichiarati.
Come ricordato nel sito della Casa del Consumatore, casadelconsumatore.it, «i capi dabbigliamento sono stati acquistati presso negozi di abbigliamento di Milano e Genova e consegnati da Cesare Locati, presidente di Assosecco, alla Stazione Sperimentale per la Seta, perché venissero effettuati i controlli al fine di accertare innanzitutto che la composizione del materiale tessile sia effettivamente quella dichiarata in etichetta (seta, nylon...) e per verificare se i colori, dopo il processo di lavaggio, avessero subito alterazioni».
Apriti cielo: quattro capi su nove avevano etichette per nulla corrispondenti a quanto dichiarato e due su nove colori di nessuna tenuta durante il lavaggio o, addirittura, macchiano la pelle di chi li indossa. Ecco la sciarpa di seta «100 per cento seta» che invece si rivela 100% poliestere, idem delle braghette che avrebbero dovuto essere di puro cotone. Una camicetta invece che tutto viscosa, lo era solo per il 53%. Stando così le cose, è chiaro che il danneggiato non deve più fare causa alla tintoria. Gli enti coinvolti in «Rendiamoci Conto» hanno stabilito di costituire una camera di conciliazione per il consumatore, ma si guarda più in là.
Si parla di frodi ma anche di controlli per verificare il rispetto degli standard europei sulle merci importate clandestinamente. Però Cesare Locati ha sollecitato i consumatori a scegliere capi certificati e a pagarli il giusto. Ma la crisi non aiuta.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.