Occhio Juve, l’ultima del Milan è buona...

Risultato perfetto: un 3-1 per uno non fa male a nessuno. E fa bene al campionato. Milan un punto avanti, Juve con una partita da recuperare, una sorta di legge dell’equilibrio instabile. Ma cosa si saranno dette Milan e Juve guardandosi allo specchio? Specchio delle mie brame sono davvero io la più bella del reame? Può dirlo Conte dopo aver visto la fatica della squadra nel districarsi dall’iniziale pressing del Catania? Può dirlo Allegri dopo aver visto il Milan sprecare gol prima dei suoi tiri mancini? Sabato sera la sfida di San Siro abbozzerà una risposta. Finora la stagione ha detto che la Juve si è meritata il primo posto con tanto di risultati e il Milan ha dato sensazioni più che risultati. Ma quest’ultima giornata di campionato ha lasciato il dubbio. Terribilmente faticoso per la Juve arrivare a mettere la bandierina sulla sua partita, molto più semplice per il Milan cercare e trovare il gol. La Juve ha speso tutti i suoi attaccanti, tranne l’unico che quest’anno ha segnato più reti (Matri) e quello maggiormente dotato di classe (Del Piero). Stravaganze di Conte. Il Milan è arrivato facile al gol con il Mistero X (Muntari, vedi negli anni precedenti all’Inter) e il tanto snobbato Emanuelson. Poi si è messo Robinho, che l’Arsenal ha risvegliato. Ma non solo loro. Il Milan poteva segnare tanto, ha subito il gol solo nel finale. La Juve, invece, si è fatta infilare subito, è andata alla rincorsa, ha diviso una traversa a testa con il Catania, ha giocato undici contro dieci e, a quel punto, ha trovato la sua superiorità. Solo indizi, ma dicono qualcosa. La Juve ha giocato con il miglior Pirlo e una formazione di buon livello (mancavano Vidal e Liechsteiner). Il Milan con un bel parco riserve, contando che mancavano Ibrahimovic, Seedorf, Boateng, Pato, Nesta, Mexes, Aquilani. Certo, il Cesena è stato forse più morbido soprattutto a centrocampo, il Catania più grintoso. La Juve ha dimostrato che Pirlo è bravo, ma il Milan ha dimostrato che perfino Muntari può essere utile. Poi, certo, sabato sera la Juve proporrà il meglio dei suoi gioielli, invece il Milan non avrà Boateng e Seedorf, cercherà di salvare Ibra dall’ultima giornata di squalifica: tutto conta, nulla conta. Anche i punti di vista di Conte. Ieri Allegri ha parlato di Milan perfetto nel primo tempo. Lo juventino ha raccontato di un arbitro perfetto dopo le critiche.

Bravo, anche se non è passato inosservato il gol di Chiellini, viziato da un fallo sul difensore, e quel rosso evitato a Marchisio dopo un’entrata su Almiron. La perfezione dipende sempre dal punto di vista. Soprattutto nel calcio dove la palla è rotonda e oggi non sai chi sia più forte fra Milan e Juve. Solo più forte, non più furbo.

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