Oculistica, continua un’antica tradizione

Oculistica, continua un’antica tradizione

Dire Celesia, per i Genovesi, è dire oculistica; una tradizione consolidata nel corso di decenni di attività, da un succedersi di Primari e di Medici i cui nomi hanno letteralmente fatto storia. Anche qui evidenti sono gli effetti della ristrutturazione funzionale di tutto l'Ospedale: la degenza è stata infatti eliminata, ma è stata potenziata la funzionalità del settore ambulatoriale al quale si rivolgono quotidianamente numerosissimi utenti.
A fare gli onori di casa Marco Appendino, dirigente medico del centro: «Al Celesia sono attivi l'ambulatorio oculistico per gli adulti, l'ambulatorio ortottico per i bambini e il centro glaucomi, ai quali si aggiunge la dotazione di un argon laser per la cura delle malattie della retina. Anche se non abbiamo più la degenza gli utenti continuano ad affollare il nostro ambulatorio».
La nuova organizzazione della rete ospedaliera di Asl3 ha consentito una forte e ormai nota riduzione delle liste di attesa e la razionalizzazione delle procedure per coloro che, visitati nell'ambulatorio del Celesia o in uno degli altri afferenti ad Asl3, debbono essere sottoposti ad intervento chirurgico: «Noi eseguiamo tutti gli accertamenti necessari e trasmettiamo i dati all'Ospedale Villa Scassi o, per le operazioni di maggiore importanza, all'Antero Micone di Sestri dove opera il dottor Fabio Giacomelli, Direttore della Struttura Complessa di Oculistica di Asl3.
Dall'Oculistica all'Ortottica il passo è breve, anche perché le due realtà sono dovunque strettamente interconnesse.
«Dobbiamo registrare - commenta con soddisfazione l'ortottista Anna Gatti - che l'attività rivolta quasi totalmente verso la primissima infanzia è addirittura esplosa negli ultimi tempi. Abbiamo cercato di allargare il più possibile l'ambito della prevenzione, partendo sin dalla primissima infanzia. Ci siamo rivolti ai pediatri della zona chiedendo loro di inviarci i bambini subito dopo la nascita, al compimento del primo anno di vita, a tre ed a cinque anni. Queste sono le tappe della prevenzione dei difetti visivi. I pediatri hanno risposto entusiasticamente ed i risultati si sono visti.

I bambini - conclude Anna Gatti - vanno visti in ortottica perché è indispensabile abbassare l'età della diagnosi di eventuali difetti. Prima si effettua la diagnosi prima e più facilmente si possono recuperare le facoltà visive che in seguito potrebbero essere definitivamente compromesse».

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