Matteo Maffucci: professione ufficiale «metà» del duo pop-rap Zero Assoluto, artista curioso e sperimentale e, poiché è ragazzo coscienzioso, testimonial dellAnia, Fondazione per sensibilizzare i giovani alla sicurezza stradale. Professione ufficiosa: fan di Lost. «Sono talmente fanatico del serial - racconta concitato - che di questultima serie non ho guardato neppure una puntata. Non sopporto lattesa e non resisterei ad aspettare una settimana per sapere come continua. Me lo guarderò tutto dun fiato quando uscirà in dvd. Le altre cinque serie le rivedo spesso una dietro laltra senza interruzione».
Quindi lunedì non sarà davanti alla tv.
«No, resisto e fremo come un bimbo aspettando il cofanetto. Non so se soffro di più nellattesa di gustarlo o per la Roma che ha perso il campionato».
Una vera Lost-mania.
«Sì, sento già la nostalgia, so che mi mancherà e vorrei che non finisse mai».
Cosa la affascina tanto nella serie?
«Tutto. È perfetta, ha rivoluzionato la storia del serial nella costruzione della sceneggiatura, nellintreccio ossessivo, nella tensione, nel realismo dei personaggi. È un classico come certi film».
Quali?
«Per me Guerre stellari o Indiana Jones o tra le serie televisive Alias».
Non è unesagerazione questo entusiasmo per Lost?
«Lo ammetto sono un malato ma come si fa a non innamorarsi di unavventura così? E poi siamo in tantissimi, altrimenti non si spiegherebbe questo strepitoso successo. Anche il mio compagno di avventure musicali Thomas De Gasperi è come me».
E senza Lost come si fa?
«Mi fa senso lidea di non vederlo più, continuerò a riguardarmi i dvd».
Ha ispirato qualche tua canzone?
«No, Lost è sacro, è una specie di esperienza mistica per me. Mi piace parlarne con gli appassionati ma non lo darei in pasto a tutti in forma di canzone».
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