Odissea nell'Italia polare In seicento abbandonati su un Intercity al gelo

Ferrovia in tilt per la temperatura sotto zero. L’Intercity bloccato tra Cesena e Forlì per ore. La rabbia dei viaggiatori: "Folle che accada nel 2012"

Odissea nell'Italia polare In seicento abbandonati  su un Intercity al gelo

È rimasto fermo per ore nella campagna tra Forlì e Cesena un treno Intercity Bologna-Taranto, sembra a causa di un guasto del locomotore dovuto al maltempo. «Sette ore bloccati nelle campagne per un guasto tecnico, al freddo in attesa di essere trainati». È il racconto di Alessandra Borgia, collaboratrice Mediaset, a bordo dell’Intercity 615 Bologna-Taranto. Sono centinaia i passeggeri rimasti bloccati sul convoglio. Dai passeggeri arrivano i commenti su twitter: «È il delirio c’è gente seduta per terra da 4 ore. Il treno ha raccolto i pendolari e c’è 4 volte il numero delle persone, folle che accada nel 2012».
I vigili del fuoco hanno raggiunto il treno e verificato le condizioni dei passeggeri.

«Vediamo una strada a un centinaio di metri con dei lampeggianti. Ma la situazione è claustrofobica», si lamenta un’altra ragazza. Molto numerosi perchè il treno è stato uno dei pochi a partire dal capoluogo emiliano verso la Romagna. Secondo le testimonianze raccolte tra i viaggiatori, il convoglio si sarebbe fermato per un blocco di ghiaccio che impedisce il contatto con la linea elettrica.
Un primo locomotore elettrico inviato in soccorso, si sarebbe fermato a un chilometro dal treno per lo stesso problema.

E intanto scoppi ala polemica sull’ospedale Le Molinette di Torino. In Italia è il terzo ospedale per grandezza ma ormai è il primo per inefficienza, che negli scorsi giorni ha chiuso reparti, ambulatori e alcune sale operatorie per interventi non urgenti. Motivo? C’è troppo freddo e la caldaia è troppo vecchia per garantire calore a tutti. La centrale termica è in ristrutturazione da anni e i lavori finiranno ad aprile, proprio nel mese in cui i caloriferi si spengono. Sembra uno scherzo di cattivo gusto. Invece quattro fiocchi di neve e un termometro sotto lo zero provoca il finimondo a Torino, nel cuore dell’efficiente Nord.

D’accordo, questa è la settimana più fredda degli ultimi 27 anni ma c’è da sorprendersi che a Torino faccia tanto freddo nei «giorni della merla»? Le critiche alla direzione dell’ospedale non si contano: «Inaccettabile, vergognoso, imbarazzante», dicono i sindacati secondo cui «il commissario straordinario ha superato ogni limite». Dure anche le reazioni dei politici locali. Le critiche feroci sembra abbiamo colpito nel segno. Oggi, secondo voci sindacali, dovrebbe riprendere l’attività chirurgica anche in quegli otto blocchi che si sarebbe dovuta fermare fino al 5 febbraio. Sono stati scomodati perfino i Nas per fare un sopralluogo e il ministro della salute Renato Balduzzi «attende una relazione dettagliata da parte dell`assessore regionale alla sanità Paolo Monferino».

Il maltempo ha causato danno alle Molinette, ma anche in tutta Italia. Molti gli inconvenienti e i disagi sulle strade. A Bologna i treni hanno subìto forti i rallentamenti, fino a 90 minuti, e l’aeroporto è stato chiuso mentre in Liguria fino ad aprile non si potrà circolare sulla provinciale del Penna, poco sicura perché è difficilissimo pulire la strada e gettare il sale.

Si aggrava il bilancio dei morti, un 76enne a Parma è morto colpito da un malore mentre spalava la neve, nel bolognese dopo una sbandata causata dal ghiaccio, un’auto è finita dentro ad un bar uccidendo un uomo di 64 anni. Nel bergamasco invece, è stata una stufa accesa tutta la notte a creare problemi ad un operaio marocchino. Si è intossicato dal monossido di carbonio e le sue condizioni sono critiche.

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