Un alloggio «modesto», non una reggia. Un appartamentino di 45 metri quadrati ma in una posizione invidiabile, via Lanzone 47, a due passi dalla basilica di SantAmbrogio. Allex segretario generale del Comune di Milano, Giuseppe Albanese, costa 5.625 euro allanno. E il rinnovo del contratto risale al settembre del 2006. Anche al sociologo (ed ex prorettore dello Iulm) Marino Livolsi è andata piuttosto bene: per una casa ad equo canone da 80 metri quadrati, in via Santa Sofia 22, paga 11.899 euro allanno. Caso strano, che salta allocchio spulciando gli elenchi top secret degli inquilini che vivono a prezzi stracciati negli immobili del Comune, è quello di un palazzo in via Pantano 17. Qui non si sa se la simpatia o altri criteri fanno sì che due inquiline paghino lo stesso prezzo - comunque modico - per alloggi di metrature nettamente diverse. Elena M. ha ottenuto in concessione un maxi-appartamento (che certo popolare non è) da 202 metri quadrati e paga 7.630 euro lanno. Stesso indirizzo: Maria Stefania O. spende poco meno (7.235 euro) per la metà dello spazio, 94 metri quadrati.
Tra i palazzi che il Comune intende mettere in vendita cè quello di viale Montenero 73, dove per citare linquilina L.C. paga 803 euro lanno per un alloggio da 76 metri quadri e A.C. 743 euro per settanta metri quadri.
I casi da affittopoli sono uneredità del passato, assicura lassessore alla Casa Gianni Verga. Ma in qualche caso il passato è piuttosto recente, basti pensare ad un noto commerciante alimentare che affitta un alloggio in Galleria per 10.157 euro allanno, e il contratto risale al 15 settembre del 2005. Tra le «offerte speciali» con vista Ottagono cè quella di unattività commerciale che dal 1987 paga 386,68 euro allanno, o lalloggio da 80 metri quadri per 10.157 euro lanno. Da fare invidia gli affitti in piazza Duomo 19 e 21, dove i prezzi possono variare da 965 a 2.535 euro lanno. Fatta «eccezione» per un equo canone da quasi cinquemila euro, ma se lalloggio è da 205 metri quadrati fronte Madonnina, può valerne la pena.
In piazza Sempione, al civico 1, un partito politico paga 202 euro annui al Comune per laffitto della sede, in corso Como 11 invece un locale gode di particolari benefici: 1.051 euro da «suddividere» nei dodici mesi.
A pagare prezzi stracciati non sono, infatti, solo privati e negozianti ma anche partiti ed associazioni da cui in molti casi Palazzo Marino ha preteso finora solo un affitto simbolico. Talmente simbolico, che può tradursi in 22 euro allanno per una sede di tutto prestigio: ancora una volta, Galleria Vittorio Emanuele.
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