Oggi Consorte prova a spiegare i 50 milioni

Dentro la memoria difensiva c’è la mappa dei depositi intestati al manager

Stefano Zurlo

da Milano

Una memoria per allontanare i sospetti. Fra oggi e domani gli avvocati di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti presenteranno una mappa completa dei conti e delle operazioni finanziarie compiute dalla coppia quando era alla guida dell’Unipol. Ci sono circa 50 milioni di euro in attesa di una giustificazione plausibile e un’accusa pesantissima: associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. La mossa della difesa è chiara: attraverso gli allegati si cercherà di dimostrare che quei milioni non sono solo il sontuoso compenso per la consulenza richiesta da Chicco Gnutti per Telecom ma sono anche il frutto di altri lavori. Il tandem targato Unipol, insomma, sarebbe stato ingaggiato dal finanziere bresciano in altre occasioni e questo spiegherebbe gli ingenti capitali accumulati. Quelli individuati sono i trentaquattro milioni di euro, sempre rimasti in Italia e gestiti dalla Banca popolare italiana, più gli undici milioni, parcheggiati a Montecarlo e poi rientrati in Italia grazie all’utilizzo dello scudo fiscale.
Ora il dossier preparato dai penalisti verrà incrociato con l’analisi sul campo a Montecarlo: magistrati e Guardia di finanza hanno in programma per questa settimana una trasferta nel Principato di Monaco per analizzare i conti nella disponibilità del duo.
Contemporaneamente riprenderanno gli interrogatori delle persone arrestate: per Gianpiero Fiorani, detenuto a San Vittore dal 13 dicembre, si prepara l’ottavo faccia a faccia con i Pm. La situazione è in evoluzione, ma i tempi si annunciano lunghi, se non lunghissimi. La prova arriva dal no, pronunciato a sorpresa dal gip Clementina Forleo, alla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Fabio Massimo Conti, il gestore del fondo Victoria & Eagle. I Pm avevano dato parere favorevole, il gip ha deciso diversamente: Conti rimarrà a San Vittore. E a questo punto ci si chiede quanto durerà per tutti gli arrestati il conto alla rovescia verso la libertà.
Francesco Greco, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti cercano riscontri alle dichiarazioni degli indagati che vanno in molte direzioni. Ci vorrà ancora tempo prima che i diversi filoni emergano in superficie con nuovi provvedimenti giudiziari. In particolare, si stanno scandagliando i rapporti fra la Popolare italiana e il mondo della politica: la scorsa settimana molti avvocati hanno bussato alla porta dei Pm per sondare la situazione di clienti illustri che siedono in Parlamento. E deve essere chiarito anche il ruolo giocato nelle diverse scalate dall’ex governatore Antonio Fazio, indagato per insider trading. Al palazzo di giustizia di Milano c’è chi dà per imminente la sua iscrizione nel registro degli indagati per aggiotaggio.
Nei prossimi giorni, presumibilmente intorno a mercoledì, il capo degli ispettori Arcibaldo Miller invierà una relazione al ministro Roberto Castelli con i risultati dell’ispezione compiuta a Milano in seguito alla fuga di notizie sull’intercettazione fra Consorte e il segretario dei Ds Piero Fassino. La sensazione è che Miller non abbia ancora maturato una decisione definitiva: l’inviato del guardasigilli è in attesa di risposte su alcuni quesiti posti ai Pm di Milano e probabilmente dalle repliche di Milano dipenderanno le successive contromosse del ministero.

Miller potrebbe proporre a Castelli l’archiviazione del caso perché il comportamento dei Pm si è dimostrato ineccepibile, oppure suggerire nuovi approfondimenti e una seconda trasferta a Milano per studiare con la lente d’ingrandimento eventuali mancanze e pecche da parte dei magistrati di rito ambrosiano.

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