Oggi e domani al voto: tutto quello che c'è da sapere

Seggi aperti per eleggere 13 governatori, 4 presidenti di provincia e i sindaci di 463 comuni, di cui nove capoluogo. La giornata dei big: Berlusconi vota a Milano, Fini a Roma

Finalmente ci siamo: l’Italia vota. Urne aperte oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15. In tredici Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) si eleggono i governatori e si rinnovano i consigli regionali. Per scegliere presidenti di provincia e sindaci sono chiamati ai seggi anche i cittadini di quattro province (Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta) e di 463 Comuni, di cui nove capoluogo (Lecco, Lodi, Mantova, Venezia, Macerata, Chieti, Andria, Matera e Vibo Valentia). In totale, gli aventi diritto ammontano a 41,3 milioni di persone.
COSA SERVE PER VOTARE
Per esprimere il proprio voto occorre recarsi al seggio d’appartenenza (indicato sulla tessera elettorale) muniti di documento d’identità e appunto della tessera elettorale. Il documento d’identificazione è considerato valido purché risulti, sotto ogni aspetto, integro e in regola. Gli Uffici elettorali comunali restano aperti al pubblico per tutta la durata delle operazioni di voto, per consentire la consegna dell’originale o del duplicato della tessera elettorale a chi non ne sia in possesso oppure ne denunci lo smarrimento, il furto o il deterioramento.
COME VOTARE PER LE REGIONALI
La scheda è di colore verde, suddivisa in due settori, uno per le liste provinciali (sistema proporzionale), l’altro per le liste regionali (maggioritario). È eletto presidente il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti. Nel dettaglio, è possibile tracciare un segno sul simbolo della lista provinciale prescelta, scrivendo cognome di un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista (è ammesso un solo voto di preferenza). In questo modo, il voto è attribuito sia alla lista provinciale sia a quella regionale collegata del capolista candidato presidente. In alcune Regioni è permesso il cosiddetto «voto disgiunto»: ossia tracciare un segno sulla lista provinciale, e uno sul simbolo o sul nome del capolista della lista regionale, non collegati però tra loro. Infine è consentito tracciare un segno solo sul simbolo della lista regionale o sul nome del capolista. Così facendo, il voto va esclusivamente alla lista regionale e al suo capolista. Importante: in Toscana, Marche, Campania, Puglia e Calabria le modalità di voto possono essere differenti perché disciplinate dalle rispettive leggi regionali.
DOVE VOTANO I LEADER
Rispettato il canonico silenzio della vigilia, i big della politica si preparano a due giornate campali. Il premier Silvio Berlusconi voterà oggi a Milano nella scuola media «Dante Alighieri», nel quartiere del Lorenteggio, a duecento metri dalla casa di mamma Rosa. Voto milanese anche per Umberto Bossi, dicono attorno alle 13, in via Fabriano, poco distante dal quartier generale leghista di via Bellerio. Il seggio del presidente della Camera Gianfranco Fini è quello di corso Trieste a Roma.

Nella Capitale esercita il diritto-dovere pure Pier Ferdinando Casini (Udc), in via Lovanio. Il segretario Pd Pier Luigi Bersani vota a Piacenza, presso la scuola media «Pezzani», atteso per le 11. Infine Antonio Di Pietro (Idv), che passa la giornata di oggi a Curno (Bg), dove voterà.

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