«Oggi hanno sfilato i veri comunisti»

da Roma

Onorevole Rizzo, cosa pensa dei cori: «Dieci cento mille Nassirya durante la manifestazione pro-Palestina a cui lei ha partecipato?
«Io non li ho sentiti, quando sono stati cantati?».
Alla fine. Il coro era: «L’Italia dall’Irak deve andare via, dieci, mille, centomila, Nassirya».
«Io sono stato fino alla fine e non li ho sentiti. Comunque chi fa quei cori sbaglia, commette un’infamia. È sbagliato anche dal punto di vista leninistico. I soldati non hanno colpa. Sono i governi che hanno colpa. Quegli stessi soldati sono le vittime delle scelte dei loro governi quindi deve esserci la nostra solidarietà per le vittime».
L’europarlamentare Rizzo è stato in corteo accanto a Oliviero Diliberto e Marco Ferrando, l’esponente di Rifondazione che il Prc non candiderà per le sue posizioni giudicate troppo estremistiche sulla Palestina e per la sua «giustificazione» della strage di Nassirya.
Dunque, onorevole Rizzo, ribadite il vostro cordoglio per i morti di Nassirya?
«Ci mancherebbe, certo».
Come definisce questi cori?
«Un’infamia. Ma questo non toglie che la manifestazione di oggi sia stata molto importante. Anche se non siamo d’accordo che per motivi di poltrona una parte di Rifondazione non ci sia».
In che senso per motivi di poltrona?
«Bertinotti è interessato a una carica istituzionale nel futuro governo, l’ha detto, non è un mistero. Quindi ha dettato questa linea per fare la parte del buono».
Ma come conciliate il pacifismo con una manifestazione che comunque giustifica la resistenza armata?
«Noi non siamo per il pacifismo assoluto. Siamo per una pace giusta. Qui sta la differenza. I nostri combattenti della resistenza durante la Seconda Guerra non erano dei ghandiani».
E Bertinotti?
«Lui fa il ghandiano, ci sono delle forti differenze su questo aspetto con lui».
Ferrando, cacciato da Rifondazione e presente oggi alla manifestazione al vostro fianco, a questo punto verrà con voi del Pdci?
«Non credo proprio, continuerà a portare avanti la sua battaglia».
La manifestazione di oggi potrebbe segnare una nuova riaggregazione dei comunisti? La parte più istituzionale che non partecipa e un’altra parte, trasversale, di voi centri sociali una componente di Rifondazione, in piazza che appoggia la resistenza?
«Direi di sì, anche se non bisogna usare la parola istituzionale. Oggi in piazza c’erano i comunisti. Punto e basta. Comunque voglio far notare che anche i centri sociali non c’erano tutti, una componente più legata a Bertinotti non era in piazza».
Bertinotti quindi non è un comunista?
«Lui ha sempre avuto una concezione molto rigida del secolo scorso. Ha sempre buttato via il bambino con l’acqua sporca. Dice che nel Novecento non c’è niente da salvare. Io non sono d’accordo».
Qualora il centrosinistra dovesse andare al governo quindi darete battaglia ai comunisti «meno comunisti»?
«Certamente».


Un ultimo messaggio a Bertinotti?
«L’ultimo messaggio è per l’onorevole Giordano (del Prc, che Rizzo ha querelato, ndr). Voglio fargli sapere che i soldi che vincerò dalla querela li destinerò alla Palestina e a Cuba».
A Fidel Castro?
«Assolutamente sì, ai comunisti cubani».

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