Milano. Oggi si fa lItalia da podio, tre azzurri nei quarti di finale, ma non ci sarà Clemente Russo. Perdita amara per una nazionale che contava di rivederlo campione del mondo dei massimi. Stavolta il russo vero gli ha chiuso le porte del Paradiso pugilistico. Egor Mekhontsev ha fatto lezione nel primo round (3-0) e lo ha tenuto al guinzaglio negli altri due (7-5 il finale). Questo era il match tranello per arrivare alla finale e Tatanka ci è cascato in pieno. «È stato più bravo, io ho sbagliato tattica. Il suo primo round mi ha un po scoraggiato». In effetti il nostro ha dato sensazione di impotenza. Russo soffre i mancini ed ha subito lezione. Peccato perché il Forum era una bella bolgia di tifo e gli italiani hanno dato poche soddisfazioni. Battuti Vangeli e Di Savino, in modo netto, è rimasto in gioco Vincenzo Picardi con la sua boxe bella e concreta, vincitore (11-5) del cinese Chao. Picardi se la vedrà con Nyambayar, mongolo fresco e diciottenne: di solito il napoletano non tradisce.
La parte difficile toccherà al cubano di Marcianise, al secolo Domenico Valentino, fisico pieno di tatuaggi e qualche ferita dentro. A Pechino ci rimase male: fuori dal giro medaglie. Proprio lui, che ha la dote del campione, la boxe da professionista. Peso leggero da 60 kg, tanti nervi e colpi secchi. Se la vedrà con un cubano vero. Si chiama Idel Torrente Leal, studente di 23 anni, una faccia antica e qualche decorazione sul ring.
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