da Milano
Gli ispettori del Fondo monetario tornano in Italia. E lo fanno proprio mentre lattività del nuovo governo ha iniziato a muovere i primi e contestati passi, con lannuncio di provvedimenti di politica economica per correggere lemergenza conti pubblici e la messa a punto del Dpef. Quella di oggi a Roma, per il pool di economisti di Washington, guidati ancora una volta dal capo missione per lItalia, Alessandro Leipold, è considerata per ora una sorta di visita preparatoria in vista della successiva e più lunga missione di autunno (al termine della quale stilerà la «pagella» annuale allItalia, il cosiddetto Article IV). Gli ispettori si tratterranno solo pochi giorni concentrando tutti gli appuntamenti, soprattutto con i tecnici che si occupano di conti pubblici.
I problemi legati al bilancio italiano, del resto, sono ormai da tempo sotto i riflettori del Fondo. Che poco più di un mese fa ha pubblicamente sollecitato il governo ad adottare una manovra aggiuntiva per correggere gli sforamenti del bilancio.
Dopo le ultime previsioni ufficiali che proiettavano il deficit italiano al 4% nel 2006, infatti, agli inizi di giugno il Fmi ha fatto sapere che i dati più recenti tendevano a spostare il rischio verso un disavanzo ancora più alto. «In base alle nostre proiezioni - erano state in quelloccasione le parole del portavoce di Washington Masud Ahmed - saranno necessarie misure aggiuntive». In questo primo giro di tavolo Leipold e i suoi inizieranno così a valutare la risposta del governo Prodi, le cifre attuali e quelle programmatiche sulla base dei numeri annunciati nel Dpef. Ovvero di un deficit che nel 2006 si attesterà al 4%, per scendere al 2,8% nel 2007 e azzerarsi definitivamente nel 2011, e di una crescita che dovrebbe segnare un +1,5% questanno per poi rallentare all1,2% il prossimo.
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