Oggi lo sciopero dei mezzi che paralizzerà la città Niente Ecopass, taxi liberi

Sospensione dell’Ecopass e liberalizzazione dei turni dei taxi. L’Amministrazione comunale ha deciso di rendere la vita più facile ai milanesi, nel giorno in cui lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici minaccia di renderla impossibile.
I mezzi si fermeranno dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Quindi l’applicazione del ticket Ecopass sarà sospesa per l’intero arco della giornata. Il Comune ha inoltre autorizzato la liberalizzazione dei turni di servizio taxi, solo per il carico nella città di Milano, dalle ore 9 alle 24.
A proclamare lo sciopero le sigle confederali e alcune di quelle autonomi più importanti: Filt Cgil, Fit Cisl, Uil-trasporti, Ugl-trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast «per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre due anni e per i tagli al trasporto locale». Ieri si sono fermati gli addetti ai bus dei servizi extraurbani e - in serata - i treni, mentre oggi la protesta interesserà il personale dei servizi urbani di bus, metro e tram, dei trasporti dei laghi e lagunari e delle ferrovie secondarie (con l’eccezione di Brescia che ha scioperato ieri).
Secondo quanto riportato dai sindacati, ieri lo sciopero ha visto un’altissima adesione nelle province lombarde. Si va dal 75 per cento di alcune province all’85 per cento di Milano, a punte di quasi il 100 per cento a Brescia e Bergamo. «Ci attendiamo adesso che le imprese e le associazioni datoriali, anche con l’intervento delle istituzioni direttamente coinvolte nel settore, riaprano la trattativa ferma da molti mesi», ha detto Nino Cortorillo, segretario regionale della Filt Cgil.
I contratti di settore sono scaduti il 31 dicembre 2007 e la parte economica è ferma al 31 dicembre 2008. La decisione di far scioperare su due giorni, decisa dalla Commissione di Garanzia, è stata contestata dalle organizzazioni sindacali in quanto «ritenuta più confusa e dannosa per gli utenti». I tre segretari generali di Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uiltrasporti, rispettivamente Giovanni Luciano, Franco Nasso e Giuseppe Caronia, hanno inviato una lettera al presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, nella quale si rileva come la «preconcetta chiusura ostinatamente espressa dall’Asstra, l’Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale di proprietà degli enti locali, delle regioni e di imprese private - è stata ribadita anche nel corso della riunione di ieri, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

«Il presidente di Asstra, anche a nome di Anav - si legge nella lettera firmata dai tre segretari generali - ha ribadito ancora una volta la contrarietà assoluta a procedere per il rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri a causa del comportamento delle Regioni».

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