Oh bej, Oh bej: gli abusivi occupano viale Alemagna

Ieri sera i primi irregolari hanno sfidato i manganelli impossessandosi degli spazi della fiera di S. Ambrogio

Gianandrea Zagato

Oh bej, oh bej come da copione. Anche quest’anno non mancano gli abusivi. Mentre il Comune reclamava il ripristino della legalità, gli illegali sfidando gli sfollagenti dei ghisa hanno occupato via Alemagna e via Paleocapa.
Alle ventidue quando l’accesso alle strade attorno al Castello Sforzesco è stato chiuso al traffico, gli abusivi sono scesi da furgoni, camper e autovetture che erano parcheggiate su quelle strade: tavoli, gazebo e bancarelle sono sbucate in un battibaleno. La vendita senza scontrini né garanzie è subito cominciata sotto gli occhi della polizia municipale e sotto lo sguardo sorpreso dei residenti e dei venditori con tanto di licenze che, stavolta, speravano in un presidio del territorio più deciso.
Certo, qualche problemino c’è stato: ma tra gli stessi abusivi che reclamavano chissà quale diritto di precedenza nell’occupazione degli spazi. Finale di una giornata che ha visto Rifondazione comunista proporre il replay dell’illegalità. Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del Prc: «La fiera degli Oh bej, oh bej è sempre stata una ressa e le bancarelle effettivamente allestite sono da sempre più numerose di quelle formalmente autorizzate, poiché rappresenta per molti piccoli commercianti - italiani o immigrati che siano - un’occasione di guadagno alla quale non possono rinunciare».
Messaggio che l’ex numero uno dei Cobas ambrosiani ha indirizzato all’assessore Tiziana Maiolo colpevole, secondo Muhlbauer, di aver promesso «pane per i loro denti» agli abusivi. «Per gli illegali non c’è spazio, li invito ad evitare il muro contro muro, ad insistere nell’abusivismo perché non c’è ragione»: invito assessorile che Rifondazione ha lasciato cadere nel vuoto, scegliendo di sostenere quegli abusivi pronti a spalmarsi negli spazi fieristici predisposti lungo i 1280 metri dell’anello del Castello Sforzesco.
Ma non finisce qui. Muhlbauer ha pure avvertito Palazzo Marino di non «sfoggiare linguaggi guerreschi, adatti più a un campo da battaglia, che alla festa popolare. Vizio degli amministratori di Milano di trasformare ogni problema in un’emergenza di ordine pubblico. E ci potrebbe perfino strappare qualche sorriso, se non fosse per la preoccupazione che il continuo buttare benzina sul fuoco non finisca davvero per provocare un incendio».
Autodifesa degli abusivi pronti, raccontano, a sfidare manu militari gli sfollagenti dei ghisa con azioni a sorpresa, magari spalleggiati da un gruppo di autonomi (di un centro sociale patavino che si trovano ospiti a Milano).

Ma di questo intervento, di questo sostegno non c’è stato bisogno e adesso per quattro giorni anche gli abusivi a dispetto di quanto prescritto dall’assessorato al Commercio smercieranno cianfrusaglie e prodotti che non figurano nelle categorie merceologiche ammesse agli Oh bej, oh bej.

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