Gianandrea Zagato
Chi soffiava sul fuoco e sperava in una notte da guardie e ladri non è stato accontentato. Ghisa e poliziotti non hanno dovuto rincorrere gli abusivi: certo, qualche tensione cè stata ma il controllo del territorio non è mai mancato. Anzi, per la prima volta non cè traccia di bancarelle illegali su quel chilometro e duecento metri di lunghezza che sono gli Oh bej, oh bej al Castello Sforzesco.
«Gli illegali sono stati tenuti fuori» osserva lassessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo: «Hanno nuovamente scelto di stare fuori dalle regole, di non essere protagonisti di un domani fatto di legalità e di rispetto. Scelta compiuta mentre questamministrazione era disponibile a trovare insieme a loro una soluzione». Così, nella notte tra mercoledì e giovedì, due-trecento abusivi hanno occupato viale Alemagna: «Bancarelle dove vendono di tutto e dove, garantiamo ai milanesi, non chiuderemo gli occhi sulla merce contraffatta» fa sapere il capo dei ghisa Emiliano Bezzon.
Domandina: agli illegali era stato però promesso che avrebbero trovato pane per i loro denti. Risposta: «Ad organizzare questa Fiera i miei uffici hanno impiegato qualcosa come tre mesi, con tanto di incontri con Questura e con Prefettura. Si è deciso di non intervenire per impedire loccupazione di viale Alemagna. Che posso dire? Il mio cruccio da cittadino prima che da assessore è la presenza di questillegalità». Replica assessorile, che il comandante della polizia municipale completa: «Non cè mai stata volontà di trasformare piazza Castello e le vie adiacenti in un campo da battaglia. Si è scelto di impedire agli illegali di entrare dentro gli Oh bej, oh bej e si è pure loro impedito di allungarsi oltre la Triennale e sbucare su via Pagano. Il risultato mi pare più che buono soprattutto ripensando al passato, a via Lanzone e Caminadella dove ai vigili era impedita ogni azione».
E gli applausi sia allassessore Maiolo che al comandante Bezzon arrivano dagli ambulanti, quelli regolari che non vogliono più tornare indietro. Il trasloco della Fiera da piazza SantAmbrogio al Castello Sforzesco è, secondo loro, definitivo. E gli affari, dicono, sono in crescita: la riprova? Centosettanta ambulanti rimasti fuori che tentano di aggiudicarsi gli ultimi posteggi rimasti liberi: «Spuntisti che hanno ben colto il valore di questedizione degli Oh bej, oh bej» annota un dirigente dellassessorato al Commercio. Che mostra la tabella delle categorie merceologiche ammesse: «Basta con le cianfrusaglie, questa fiera deve tornare a rappresentare Milano e, quindi, più spazio alle manifatture oltreché ai rigattieri e agli alimentaristi doc» dice Tiziana Maiolo, che per ledizione 2007 pensa anche a stand-laboratori dove «vengono realizzate piccole opere e produzioni di valore, come il vetro soffiato o lavori di intagli nel legno».
Un modo in più per far rivivere le tradizioni nei giorni pre-natalazi. Un modo originale per garantire ai milanesi il piacere di trascorrere qualche ora gradevole. E con la garanzia di non doversi sorbire il degrado dellabusivismo.