Sul tavolo del ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, è arrivato il piano di sostegno ai consumi (i nuovi incentivi) messo a punto dal collega Claudio Scajola, responsabile dello Sviluppo economico. Il provvedimento avrà un raggio dazione più ampio rispetto a quello precedente e, per quanto riguarda lauto, si preannuncia meno generoso di quello scaduto il 31 dicembre (i contributi alle rottamazioni dovrebbe essere inferiori del 40/50%, il che significa 700/800 euro), ben al di sotto della soglia psicologica di 1.000 euro. «Bonus di questa entità non servono a nulla», commenta preoccupato lamministratore delegato di una casa automobilistica estera. E probabilmente dello stesso parere è anche Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, che intervenendo ieri a Milano, ha affermato che «se gli incentivi non dovessero andare avanti, non è piacevole, ma gestiamo ugualmente la situazione; il gruppo ha ora la forza strutturale per farlo. È in corso un dialogo con il ministro Scajola. Abbiamo fornito tutte le informazioni che ci hanno richiesto. La scelta è loro. Abbiamo abbastanza liquidità».
Il messaggio del Lingotto al governo è chiaro e anche la tempistica non può passare inosservata, visto che proprio ieri è stata quantificata, seppur in via indicativa, lentità dei sostegni che Palazzo Chigi dovrebbe approvare: 1,2 miliardi di euro.
Gli obiettivi, nelle intenzioni di Scajola, sono di favorire i consumi e rilanciare allo stesso tempo i settori interessati (auto, computer, mobili ed elettrodomestici, con la possibilità di un ulteriore allargamento alle moto, alle bollette e ad altri prodotti) incidendo positivamente sul risparmio energetico e sulla difesa dellambiente.
Il piano Scajola - ed è questa la novità - riguarda «una più larga gamma di settori su cui spalmare i bonus allo scopo di stimolare i consumi», come ha spiegato ieri lo stesso ministro. «Questi aiuti - ha precisato - saranno ridotti sia nel tempo sia nella quantità».
Entrando nel dettaglio, secondo quanto risulta al Giornale, il settore automobilistico dovrebbe avere a disposizione fra i 300 e i 400 milioni di euro. I premi legati allacquisto di veicoli virtuosi e alle rottamazioni vedrebbero però assottigliarsi il contributo dello Stato tra il 40 e il 50 per cento.
Ma oltre alle auto, il governo guarda anche alle moto (in questo caso a fronte di una spesa di 2mila o 5mila euro, lincentivo auspicato dalle case costruttrici potrebbe essere di 300 e 700 euro, con una maggiorazione nel caso di un veicolo con motore ibrido o elettrico). Ci sono poi gli altri settori, come quello dei computer: lidea è di sostenere lacquisto di pc da parte delle imprese allo scopo di migliorarne la competitività e lefficienza nei processi. Per quanto riguarda i mobili e gli elettrodomestici, il piano messo a punto da Scajola e dai suoi tecnici seguirebbe due strade: aiutare le giovani coppie che si insediano nella prima casa; rilanciare lindustria e il mercato immobiliare. Ecco allora il possibile sostegno economico per lacquisto dellarredamento e degli elettrodomestici in linea con le norme legate allefficienza energetica. Le ricadute positive sarebbero così molteplici. Notizie e indiscrezioni arrivano con il contagocce, e tra queste anche una sorta di «moratoria» sulle bollette energetiche per le piccole e medie imprese fino a 15 o 50 dipendenti. La dilazione dei pagamenti assicurerebbe, in questo caso, una boccata di ossigeno alle Pmi. Escluse dal provvedimento rimarrebbero le utenze domestiche e le grandi aziende.
Nel settore dellauto cè molta attesa, ma anche il timore che i bonus, alla fine, possano risultare «punitivi» per alcuni e non per altri. E questo nel caso che il limite delle emissioni di CO2 per le vetture ecologiche venga abbassato da 120 a 115 grammi/chilometri. Il via libera al piano è comunque atteso nella prima quindicina di febbraio.
Marchionne, a Milano per gli «Uk-Italy Business Awards», ha anche risposto al consensus degli analisti sui risultati del quarto trimestre e dellintero esercizio scorso.
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