Ok delle banche a rivedere il debito Premafin

Mediobanca e Unipol ottengono un altro punto nella battaglia contro Sator e Palladio per il controllo di Premafin-Fonsai. Dopo una lunga trattativa, tutte le sette banche creditrici hanno firmato la lettera di impegno per riscadenziare i 368 milioni di debito della holding, incluso i previsto prestito convertendo. Il pool è composto da Unicredit (nel ruolo di banca agente), Mediobanca, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Bpm, Ge-Interbanca e Cariparma-Crédit Agricole.
La «confort letter» non è vincolante, ma è la prima tappa per formalizzare l’intesa sul debito Premafin necessaria per il piano di integrazione Unipol-Fonsai progettato da Mediobanca. Nel documento gli istituti comunicano a Premafin di essere fiduciosi di ottenere dai rispettivi cda il via libera alla ristrutturazione.
Il Financial Times appoggia invece il progetto per Fonsai presentato da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo sostenendo che l’accoppiata Sator-Palladio offre la possibilità di aumentare la concorrenza del settore assicurativo, e una rara opportunità per modernizzare la corporate Italia. Per il quotidiano londinese, la proposta della fusione con Unipol, «nella sua complessità, fa poco per rendere Fonsai capace di reggersi sulle sue gambe». L’offerta di Sator-Palladio appare invece «molto più chiara, offre agli investitori Premafin un premio maggiore ed evita un’inutile fusione di convenienza. La liquidità permetterebbe di rendere Fonsai indipendente e terrebbe al sicuro il prestito Mediobanca».

Fonsai, dice il Ft, «è stata buttata giù da una politica di pagamento di dividendi a spese della sua solvibilità». Ma il piano di salvataggio che coinvolge Premafin, Unipol e la Milano «nonostante la sua complessità non aiuta Fonsai a reggersi da sola».

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