Le elezioni locali «più nazionali» mai tenute in Olanda hanno portato a un risultato significativo anche se pronosticato. Il partito della Libertà (Pvv) dello xenofobo e anti-islam Gert Wilder, stando agli exit poll effettuati su scala nazionale e diffusi da una tv olandese, è il vincitore delle elezioni piazzandosi al terzo posto, in netta risalita dal quinto, e in grado di insidiare a due grandi partiti olandesi. Se le prime proiezioni verranno confermate dallo spoglio, che si sta svolgendo laboriosamente a mano perché il voto elettronico in passato aveva posto dei problemi alla privacy degli elettori, il Pvv passerebbe dagli attuali nove seggi in parlamento a 24, i cristiano democratici sarebbero pesantemente ridimensionati passando da 41 a 29 seggi, ma rimanendo il primo partito in Olanda, seguiti dai laburisti che totalizzerebbero 27 seggi, perdendone sei.
Conti alla mano ora per fare una coalizione di governo, dopo quella di centrosinistra di Jan Peter Balkenende, crollata sulla missione militare in Afghanistan, ci vorrebbero generalmente quattro forze politiche.
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