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Olanda al voto: liberali favoriti grazie alla crisi economica

L'immigrazione passa in secondo piano nella campagna elettorale. Il Pvv, partito estremista guidato da Geert Wilders, scende al quarto posto nelle rilevazioni

La crisi economica sarà il principale criterio degli elettori olandesi che domani si recheranno alle urne per scegliere il nuovo Parlamento: con l'immigrazione passata in secondo piano, favorito appare quindi il Partito Liberale (Vvd) di Mark Rutte, fautore di tagli alla spesa pubblica per 20 miliardi di euro e che - stando ai sondaggi - dovrebbe assicurarsi una quarantina di seggi sui 150 in lizza. Il programma liberale prevede inoltre di ridurre a zero il deficit pubblico entro il 2015, dimezzare il numero dei Ministri e innalzare l'età pensionabile dagli attuali 65 anni a 67. Il Pvv, partito estremista e xenofobo guidato da Geert Wilders, scende così al quarto posto nelle rilevazioni quando - fino a qualche mese fa - era dato come probabile vincitore: tuttavia potrebbe raddoppiare il numero dei propri deputati (9 nel Parlamento uscente) ed aspirare ad un posto in una eventuale coalizione di governo. Assai distanziati i Cristiano-democratici del premier uscente Jan Peter Balkenende, accreditato dai sondaggi di 25 deputati contro i 41 attuali e che si vedrebbe superato anche dal Partito Laburista guidato dall'ex sindaco di Amsterdam, Jacob Cohen; Balkenende si è detto ottimista, ma il fatto di aver guidato dal 2002 ben quattro esecutivi senza mai arrivare alla fine del mandato - l'ultimo governo è caduto a causa dei dissensi sulla missione olandese in Afghanistan - spingerebbe gli olandesi a cercare una nuova soluzione, stando agli analisti.

Gli stessi analisti tuttavia avvertono: sebbene la crisi economica sia la preoccupazione principale, l'immigrazione rimane per almeno un 10% dell'elettorato la questione fondamentale; nelle elezioni municipali del 3 marzo scorso il Pvv ha vinto ad Almere, una delle due sole città in cui si era presentato.

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