Milano

Olimpiadi, asse Sala-Fontana per tenere fuori il Piemonte

Ipotesi Fiera di Rho per il pattinaggio di velocità. Il sindaco: "Prima Milano, Torino aveva rinunciato"

Olimpiadi, asse Sala-Fontana per tenere fuori il Piemonte

Beppe Sala e Attilio Fontana fanno asse per tenere il tenere il Piemonte fuori dai «Giochi». Dopo la rinuncia a investire oltre 70 milioni per coprire la pista di pattinaggio di Baselga di Pinè (in Trentino) per le gare di velocità ha preso quota nelle scorse settimane l'ipotesi di usare l'Oval Olympic Arena di Torino. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ne ha già parlato con il governatore del Piemonte Alberto Cirio e con il sindaco del capoluogo Stefano Lo Russo e giorni fa ha ribadito che «una struttura con i canoni olimpici costa decine e decine di milioni e visto il momento economico che vive l'Italia, se c'è qualcosa di già pronto male non fa».

Ma un primo alt era già arrivato dal governatore lombardo Attilio Fontana: «Avevamo presentato un dossier che prevedeva la tripla candidatura Milano-Cortina-Torino e tre giorni prima del deposito del dossier l'allora sindaca M5S Chiara Appendino disse non partecipo più. Ci stiamo attrezzando affinchè la gara venga organizzata a Milano. Chi non ci ha voluto non ci merita. I Giochi restino in Lombardia e Veneto, è una questione di orgoglio». E Sala ieri ha posto più o meno lo stesso diritto di prelazione: «Mi pare chiara la questione di principio, poi bisogna capire tecnicamente come gestirla. Se la pista può essere tenuta a Milano, e stiamo verificando le condizioni, è molto più giusto, qui o in qualcuna delle sedi natutali delle Olimpiadi. Torino a suo tempo aveva rinunciato, non è stata esclusa.

Nel caso in cui non si potesse, si può ragionare su Torino». Respinge anche le accuse di sprechi: «Vediamo quanto si spende per mettere a posto l'Oval e quanto per un piano b a Milano. Spero di poter presentare a breve la soluzione su cui lavoriamo». Per ora è rispuntata l'ipotesi - già percorsa in passato - di un padiglione della Fiera di Rho, occasione anche per mettere i riflettori su Mind. Il problema tecnico da risolvere è reperire uno spazio della metratura richiesta senza colonne e in grado di ospitare tribune per circa 4mila spettatori.

In parallelo il governatore del Veneto Luca Zaia sta cercando un'ipotesi alternativa a Verona, anche se in quel caso si porrebbe il problema dell'ospitalità degli atleti. Le due Regioni peraltro hanno consentito di portare a casa i Giochi mettendo le garanzie economiche (circa 300 milioni), dal Piemonte non è arrivato ancora nessun impegno in tal senso. Salvini ieri ha puntualizzato: «Non ho preferenze tra Piemonte, Milano, Veneto. Le piste coperte di tali dimensioni costano decine di milioni, chi li ha li metta, non sta a me decidere. Chi è più pronto e ha più risorse lo faccia, è un momento di difficoltà economiche per tanti».

Il governatore del Piemonte Alberto Cirio (Fi) apprezza «che Salvini abbia espresso chiaramente la volontà di prendere in considerazione la nostra disponibilità. Coinvolgere Torino e il Piemonte vuol dire risparmiare i soldi dei cittadini, ma anche il suolo e l'ambiente. Purtroppo abbiamo ereditato una scelta di altri, dissennata e grave che ha portato in grande danno al Piemonte. Lavoriamo per modificare quello che è modificabile convinti che una cosa giusta avrà lo spazio per prevalere.

Siamo molto fiduciosi».

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