Olimpiadi e Val di Susa, la protesta con gli occhi rivolti all’indietro

Tra 24 ore avranno inizio a Torino i XX Giochi Olimpici Invernali, un evento che non si verificherà più in questi luoghi per almeno una generazione. Immagino il gran numero di turisti, sportivi, giornalisti passeggiare per una Torino veramente bella, che tra mille sforzi e polemiche, si è comunque rinnovata e tirata a lucido per farsi guardare e per farsi ricordare. Gli stessi turisti, sportivi, giornalisti andranno su e giù per la Val di Susa per raggiungere le località delle gare. Percorreranno le strade statali 24 e 25 e saranno accolti da un tripudio di bandiere, striscioni inneggianti contro il Tav. Non un solo vessillo olimpico, non una bandiera italiana, nessun minimo indizio che in questa valle, appena un po’più in su, si svolgono le Olimpiadi! Tutto il mondo ci guarda. Tutti potranno così essere testimoni diretti dell’instancabile operosità di questa brava gente di montagna che, vogliosa di dare il benvenuto a quanti attraverseranno la loro bella valle, appende centinaia di bandiere e striscioni No Tav ovunque.

Gli amministratori locali anziché cogliere questa occasione unica di visibilità per sfruttare risorse e ritorno turistico per i loro cittadini, appoggiano e stimolano la rivolta, dimostrando ancora una volta di non saper vedere oltre il loro naso.

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