Olmert e Peretz ordinano un’inchiesta

Nel mirino il capo di Stato maggiore dell’esercito, il generale Dan Halutz

Forse, come spiega il generale Yoav Galant, responsabile del comando sud e delle operazioni a Gaza, è stato solo un tragico errore. Un’imprecisione tecnica di mezzo chilometro «connessa con il sistema di puntamento, l’allineamento e il bilanciamento o l’individuazione via radar del bersaglio». A spiegarlo sarà l’inchiesta «imposta» dal ministro della difesa Amir Peretz al capo di stato maggiore Dan Halutz. La vera preoccupazione, però, è altrove. La strage di Beit Hanoun, pochi mesi dopo l’inconcludente guerra contro Hezbollah, sembra l’ennesimo sintomo di quello che lo scrittore David Grossman definisce un Israele senza più re. O meglio un governo ed un esercito fuori controllo. Un governo roso da divisioni sempre più profonde. Un esercito incapace di raccordarsi con la classe politica.
La convocazione di Dan Halutz da parte del ministro della Difesa non sembra una semplice consultazione, sembra piuttosto il dirompente deflagrare dello scontro accesosi nelle ultime due settimane di guerra libanese. Peretz, e soprattutto il premier Ehud Olmert , atteso a giorni alla Casa Bianca, vorrebbero sapere chi ai vertici Tsahal ha autorizzato l’uso dell’artiglieria dopo l’ordine di ritiro da Beit Hanoun. Quel ritiro era necessario per evitare luttuosi e imbarazzanti «errori» alla vigilia di un vertice cruciale con un presidente americano pronto a rivedere la sua politica mediorientale.
Invece l’errore non solo c’è stato, ma si è verificato nel modo più scontato, con l’uso di un’artiglieria già dimostratasi imprecisa e inefficace. Così, dietro le quinte, Olmert accusa Peretz di non imporre la propria linea ai generali, l’ex sindacalista si giustifica riversando tutte le colpe su un generale dell’aeronautica già risultato non all’altezza del suo compito. Il risultato è l’ennesimo scollamento. All’interno del governo e di Kadima il sempre più silenzioso e attendista ministro degli Esteri, signora Tzipi Livni, studia come rimpiazzare un Olmert in caduta libera, mentre la rinascita laburista, già si sa, passa attraverso l’imminente defenestrazione di Peretz.
Ma le preoccupazioni più gravi sono per un esercito che sembra perdere sempre più colpi.

Il riemergere dei missili palestinesi poche ore dopo il ritiro da Beit Hanoun segnala l’inefficacia di un’operazione destinata proprio a mettere fine a quella minaccia. E l’imbarazzante errore di Beit Hanoun nel già triste giorno della propria sconfitta rischia di convincere anche George Bush che la scomparsa dell’amico Ariel Sharon ha lasciato Israele senza un vero re.

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