«Ma oltre alle multe serve il carcere»

MilanoUna rivoluzione a colpi di ordinanze. A un anno e mezzo dal suo insediamento, Flavio Tosi, l’ascendente sindaco leghista di Verona, è soddisfatto. «Quando sono stato eletto, alla fine di maggio del 2007, avevo individuato quattro o cinque grandi temi su cui intervenire. Bene, oggi, queste problematiche sono state affrontate e in gran parte risolte. Verona è una città diversa e migliore».
La sua bacchetta magica?
«Il pacchetto sicurezza. Il ministro Roberto Maroni ha introdotto la sicurezza urbana e i poteri dei sindaci in materia di ordine pubblico sono stati ampliati. Ora possiamo intervenire».
Come?
«Prendiamo la prostituzione in strada».
Un flagello.
«Oggi è sparita. O quasi».
Eccesso di ottimismo?
«Prima del pacchetto sicurezza, varato nella scorsa estate, noi potevamo infliggere all’automobilista che si appartava una multa per violazione del codice della strada di 36 euro. Oggi siamo a 450 euro. Il fenomeno è sparito. E anche in altre città i risultati ottenuti sono molto importanti».
Le prostitute si sono rifugiate in appartamento?
«Anche su questo versante stiamo per agire. Colpiremo la prostituzione quando crea problemi al condominio».
L’ordinanza è già pronta?
«Sì, ma attendiamo. Le lucciole, cacciate dalla strada, hanno fatto ricorso al Tar del Veneto. Le loro colleghe di Roma hanno già perso, noi aspettiamo il verdetto a giorni. Poi procederemo».
Lo sceriffo Tosi ha sfornato anche un’ordinanza contro gli accattoni.
«Non abbiamo più le mani legate, grazie al pacchetto sicurezza. Possiamo sequestrare gli incassi e portare via gli strumenti di lavoro».
La ciotola o il secchio?
«Esatto. Così rendiamo la vita difficile a chi vive in questo modo».
La mano dura funziona?
«Sì, una nomade ha resistito cinque giorni, poi ha abbandonato il semaforo. E funziona anche l’ordinanza con cui ho inasprito e reso progressive le multe per chi si ubriacava in giro per la città. Adesso, il fenomeno è molto ridotto. I vigili colpiscono e alla terza volta c’è la stangata».
Davvero la situazione è cambiata?
«Sono i veronesi a constatarlo. Io con un’altra ordinanza, e senza neanche aspettare il pacchetto sicurezza, ho cominciato a colpire chi comprava sulle bancarelle merci contraffatte. Chi acquista rischia mille euro di sanzione, grazie ad una legge varata da Berlusconi nel 2005. Questo suk, che sfregiava l’immagine della quarta città turistica d’Italia, non c’è più. E con l’ordinanza antibivacco sono scomparsi i turisti che spalmavano il ketchup sui monumenti, giravano a torso nudo, si lavavano nelle fontane».
Chi non paga?
«È il limite di queste ordinanze.

C’è una piccola fascia di veronesi doc, spesso tossicodipendenti, che non hanno redditi, non hanno l’auto, non hanno un domicilio chiaro. Non hanno nulla da perdere. E non pagano. Mai».
Per loro che cosa propone?
«La cella di sicurezza. Anche per un giorno».

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