Oltre alle sanzioni il rischio chiusura

Il mancato rilascio dello scontrino fiscale o della ricevuta costa al commerciante come minimo una sanzione amministrativa di 516 euro. È quanto previsto dal decreto legislativo 471 del 1997 in base al quale il negoziante deve pagare l’intera imposta prevista, ed evasa, sul bene venduto, ma la sanzione non può comunque essere inferiore a un milione delle vecchie lire. Nel caso in cui il titolare dell’attività venga sanzionato per tre volte in cinque anni rischia la chiusura da un minimo di 15 giorni a sei mesi a seconda della gravità dell’evasione. Nessuna sanzione è invece prevista per il cliente dell’esercizio che non ha più l’obbligo di chiedere lo scontrino.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo di lavoratori in nero, il titolare rischia una sanzione amministrativa dai 100 ai 500 euro, aggravabile in caso di denuncia per mancato inquadramento Inps e Inail. Se il lavoratore irregolare non ha il permesso di soggiorno in Italia il datore di lavoro rischia una sanzione fino a 15mila euro e la reclusione fino a 3 anni.

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