da Milano
I militari italiani che partecipano attualmente alla missione della Nato Isaf in Afghanistan sono oltre 2.000. Due i contingenti principali, nella capitale Kabul e a Herat, nellovest del Paese.
A Kabul, in particolare, lEsercito è presente con una unità di manovra (Battle group 3), che contribuisce alla sicurezza nellarea della capitale, un reparto logistico, uno di genieri, uno delle trasmissioni, unaliquota Nbc (per la bonifica da aggressivi nucleari, biologici e chimici), personale di collegamento e di staff. A Kabul cè anche una componente elicotteristica con velivoli AB-212: tre dellAeronautica e tre della Marina militare. Unulteriore componente aeronautica è schierata ad Abu Dhabi e costituisce il reparto distaccato della 46ma aerobrigata: con 3 velivoli da trasporto C-130J assicura il ponte aereo logistico con il teatro di operazioni.
A Herat, invece, lItalia coordina la base di supporto logistico (Fsb) e i quattro Prt della regione ovest del Paese (quei Team di ricostruzione con cui la Nato ha esteso la presenza della missione Isaf in tutto lAfghanistan): oltre a quello di Herat, gestito direttamente dagli italiani, quelli di Farah, Badghis e Ghor. Il generale Fausto Macor è il Regional Command West, cioè il comandante di tutte le forze Isaf che operano nellarea occidentale del Paese.
Il contributo militare è fornito essenzialmente dallEsercito, con la Task force Lince, che gestisce il Prt di Herat, e dallAeronautica, con la task force Aquila, che contribuisce alla gestione della Fsb, a comando spagnolo.
Oltre duemila soldati tra Kabul ed Herat
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