Omicida incastrato dal luminol dei Ris

Dopo due mesi di indagini con l’ausilio di strumenti investigativi altamente tecnologici, i Carabinieri hanno fatto luce sulla morte di una donna 64enne. A farne le spese un pregiudicato romano di 21 anni, finito in manette. Il giovane è accusato di aver colpito alla testa la donna e di aver poi inscenato una morte accidentale. Ai militari aveva infatti spiegato che la donna, cadendo all’interno della propria abitazione di via Camillo Sbarbaro, aveva battuto la testa sullo spigolo di un battiscopa. Pensava così di averla fatta franca: aveva ripulito la scena del delitto e non c’erano testimoni. Ma non era un delitto perfetto e i mezzi tecnici sempre più sofisticati dei Ris lo hanno smascherato.
Da subito la versione della morte accidentale non aveva convinto i Carabinieri della Compagnia Eur. Dall’autopsia sul corpo della donna era poi emerso che al di sotto della ferita lacero-contusa superficiale, era presente un’altra ferita, più profonda, provocata da un’arma da taglio. A quel punto sono intervenuti i Ris. Tramite l’uso di strumenti investigativi, tra cui l’ormai famoso luminol che rileva tracce ematiche anche se cancellate, hanno ricostruito i movimenti dell’assassino. L’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione di Roma Cecchignola unitamente a quella del Nucleo Operativo della Compagnia Eur, ha poi permesso di risalire al responsabile.

Con le indagini e gli accertamenti tecnico-scientifici sono così stati raccolti sufficienti elementi di colpevolezza a carico del 21enne e l’Autorità Giudiziaria di Roma, concordando con i risultati investigativi ottenuti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Il giovane pregiudicato si trova ora nel carcere romano di Regina Coeli.

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