«Mi spiace tantissimo per quella signora. Io ho un figlio che è ancora vivo e lei no e la capisco. Per questo non chiedo di perdonare i miei. Perché è stata una cosa troppo grossa, però suo figlio non doveva scappare. Se solo avesse detto che aveva preso le merendine non gli avrebbero fatto nulla, il mangiare non si nega a nessuno». Parla Tina Cristofoli, moglie di Fausto e madre di Daniele, accusati dellomicidio del giovane Abdoul Guibre. La donna, ieri, ha atteso per quasi quattro ore al settimo piano del palazzo di Giustizia che si concludessero gli interrogatori dei due fermati. Spiega, ancora una volta, che «il colore della pelle non centra niente». Perché «noi non siamo razzisti. Nel nostro bar ci sono molti clienti extracomunitari, operai che lavorano nella zona, albanesi, marocchini ed egiziani, e abbiamo sempre avuto il sorriso con tutti».
Ieri, intanto, la Procura ha acquisito le riprese fatte da due telecamere in via Zuretti.
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