da Venezia
Ucciso a sprangate in un magazzino di frutta e verdura nel pieno centro di Venezia, a due passi dal vociante viavai del mercato del mattino. Così è stato ammazzato ieri nella città lagunare, in sestiere Cannaregio, Giampaolo Granzo, 40 anni, fruttivendolo molto conosciuto in città. Ma non solo. Chi lha ucciso voleva forse lanciare un messaggio preciso: perché Granzo, prima di essere finito con un colpo che gli ha fratturato il cranio, è stato incaprettato: mani e piedi stretti con ununica corda, in un rituale tipicamente mafioso. Una tecnica mai usata per un delitto nel cuore di Venezia. Un fatto di sangue che non ha ancora un perché, un movente chiaro. Ci stanno lavorando la squadra mobile della Questura di Venezia, che per tutta la giornata ha sentito decine di testimoni, passanti, negozianti, colleghi di lavoro e parenti di Granzo. Al momento solo ipotesi: chi ha ucciso il fruttivendolo cercava qualcosa di importante, che non ha trovato, o che luomo non gli ha voluto dare. Prima di uccidere il commerciante, infatti, qualcuno è entrato nellabitazione di Granzo e lha devastata, rovesciando mobili e oggetti e mettendo tutto a soqquadro. Non trovando ciò che cercavano, è lipotesi investigativa, i malviventi si sarebbero diretti verso il magazzino dove luomo depositava le cassette di frutta e verdura e lhanno atteso.
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